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Ibra eroe della rivolta contro Fifa EA Sports, Raiola: “In 300 lo seguiranno”

L’agente: “E’ come se vendessero casa mia senza dirlo. Parliamo dei diritti di sfruttamento d’immagine per un gioco miliardario che va avanti da 20 anni”

Ibra eroe della rivolta contro Fifa EA Sports, Raiola: “In 300 lo seguiranno”

La grande battaglia di Zlatan Ibrahimovic contro il colosso dei videogiochi EA Sports, colpevole secondo l’attaccante del Milan di fare profitto usando abusivamente la sua immagine nella serie bestseller FIFA, assume toni un po’ grotteschi.

Mino Raiola, che lo rappresenta, ha rilanciato una lunga intervista al Telegraph (ripresa da Calcio e Finanza) dipingendo Ibra come una sorta di eroe della rivoluzione contro gli interessi delle multinazionali che sfruttano le “povere” superstar del calcio mondiale. Secondo Raiola sarebbero oltre 300 i giocatori pronti a unirsi alla battaglia, e ricorrere eventualmente alle vie legali per vedersi riconosciuti ulteriori proventi per l’utilizzo delle loro immagini nel popolare videogioco.

“Zlatan sta attaccando il sistema. E’ una lotta che Zlatan vuole intraprendere per tutti i giocatori. Combatteremo finché non ci sarà chiarezza e porteremo la lotta in tribunale. È come se tu stessi vendendo casa mia, ma non è la tua. Quello che mi irrita è che EA Sports lo sapeva da molto tempo e devono smetterla di mettere la testa sotto la sabbia. I calciatori sono il gioco. Un teatro si costruisce grazie agli attori. Uno stadio e un club sono costruiti perché ci sono giocatori di calcio e questo gioco riguarda i giocatori e EA Sports, una società americana, sa molto bene che prima di acquistare qualcosa da qualcuno le persone devono avere il diritto di vendere“.

Raiola entra nel merito della questione:

Il Milan non ha i diritti d’immagine di Zlatan e nemmeno FIFPro. Zlatan non è nemmeno un membro di FIFPro, quindi da chi hanno acquistato i diritti di immagine? Diranno di aver acquistato i diritti di immagine collettivi e di poter utilizzare il logo del club, ma non sono i giocatori. La soluzione è che l’intero sistema sia rivisto e le persone rispettino i diritti del giocatore e questo denaro non può andare a FIFPro e a FIFA in questo modo, sono gli unici a beneficiarne. Cosa sta facendo FIFA per i giocatori? Niente; zero. Non stiamo parlando di 500.000 euro qui. Stiamo parlando di 15 anni, 20 anni di sviluppo di questo gioco che ora vale miliardi. Sono soldi importanti per i giocatori”.

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