Grassani: “C’è fiducia, una partita non può andare oltre la legge”
L’avvocato del Napoli ha spiegato le tesi difensiva a CalcioNapoli24 TV: “È una pagina brutta di sport che speriamo possa essere raddrizzata”

Mattia Grassani, avvocato del Napoli, ha spiegato la tesi difensiva proposta dal club dinnanzi alla Corte d’Appello Federale ai microfoni di CalcioNapoli24 TV.
La tesi difensiva del Napoli si basa su quattro punti: il Napoli non ha deciso in autonomia di non andare a Torino; ci sono state le pronunce dell’Asl Napoli 1 e Napoli 2; il sabato sera la Regione Campania sanciva che la quarantena dovesse intendersi al domicilio dei calciatori senza nessuna deroga.
l secondo aspetto: solo alle 14.13 il Napoli aveva chiaro il quadro che non gli permetteva di partire? No, era già chiaro dal sabato sera: nella lettera si ribadivano le prescrizioni già definite il sabato pomeriggio dalle ASL, il Napoli alle 14.13 non ha saputo per la prima volta di non poter viaggiare. Il terzo aspetto che non accettiamo: se fosse arrivato l’ok alla partenza alle 14.13, il Napoli non sarebbe stato in grado di organizzare una trasferta a Torino per la partita alle 20.45. Ci sono le dichiarazioni dell’Alitalia, in tre ore il charter sarebbe stato pronto alle 17.30: il volo sarebbe durato 1 ora e 15 minuti, alle 18.45 saremmo arrivati e ci sono 18 chilometri dall’aeroporto allo Stadium. Saremmo arrivati alle 19.15, si sarebbero potuti chiedere 45 minuti di tempo d’atteso all’arbitro. Si sarebbe potuti scendere in campo alle 21.29, direttamente.
Quarto elemento: la causa di forza maggiore. Il comportamento del Napoli, in maniera illogica e contraddittoria, non documentato dal Giudice Sportivo. Aver annullato alle 18.45-19 lo slot che avrebbe dovuto portarli a Capodichino aveva dimostrato che il Napoli si fosse chiamato fuori e non avesse avuto più intenzione di affrontare la trasferta. Già c’erano dei provvedimenti del sabato, non solo quelli della domenica alle 14.13. Abbiamo discusso per un’ora e mezza abbondante con la Corte Sportiva d’Appello, il caso Juventus-Napoli è un caso pilota: dal 4 ottobre ad oggi tanta acqua è passata sotto i ponti, la scelta del Napoli non era arbitraria o unilaterale, bensì necessitata. E seguita poi da tante ASL in questo mese: ci sono 24 incontri spostati senza infliggere lo 0-3 a tavolino.
C’è fiducia. La Corte Sportiva d’Appello ha spiegato che vista la delicatezza dei temi trattati, non sarebbe uscita con il solo dispositivo in giornata, bensì dispositivo e motivazioni assieme. Ci auguriamo che le argomentazioni portate dal sottoscritto e l’introduzione che ha colpito al cuore i giudici dal presidente De Laurentiis possano portare ad una decisione che, come ha detto il presidente, tenga conto non della politica bensì solo delle regole e del diritto sportivo. È una pagina brutta di sport che speriamo possa essere raddrizzata, il presidente ha detto che le partite si giocano sul campo e non si vincono a tavolino. Sensazioni? Comunque andrà, il Napoli anche se dovesse aver ragione sarebbe stato vittima di un comportamento ad personam rispetto ad altre società. Qualora la decisione dovesse essere confermata, il Napoli non mollerà e andrà sicuramente al CONI ed eventualmente al TAR: questo pronunciamento è assolutamente in controtendenza con una casistica blindata, ed è supportata da provvedimenti che in nome della salute a cui tutti abbiamo diritto, a partire da tutti quelli che i giocatori del Napoli avrebbero incontrato.
Una partita di calcio non si può disputare oltre quelle che sono le leggi dello stato. Danno subito dal Napoli e risarcimento? Prematuro parlarne ora, ma è nella disponibilità del presidente De Laurentiis. Per ora c’è una classifica con un asterisco, dal punto di vista della competitività c’è un match sub-judice che rappresenta un attentato alla credibilità del campionato. Salvo rinvii concessi e motivati, il campionato dovrebbe vedere tutte le squadre con lo stesso numero di partite giocate sul campo.