Agnelli: «Riscrivere la storia è diventata un’abitudine» (disse quello degli “scudetti sul campo”)
No, il Presidente della Juve non sta sconfessando la retorica dei 38 titoli. E' un autoelogio: "Vinciamo da nove anni pur cambiando interpreti, a partire da Sarri"

«Riscrivere la storia è diventata un’abitudine».
Uno pensa: Andrea Agnelli ha capito, sta sconfessando gli ultimi anni di scudetti reclamati “sul campo” a dispetto delle sentenze e degli albi d’oro ufficiali. E invece no. Il Presidente della Juventus sta semplicemente incorniciando gli ultimi nove anni di vittorie bianconere, a margine dell’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico che ha emesso un francobollo per celebrare la Juventus Campione d’Italia 2019/20.
Agnelli non parla dunque della rilettura partigiana di una storia scritta dalla giustizia sportiva, ma del “superare se stessi”: “da ben 9 anni una piacevole abitudine per chi ha il vessillo bianconero nel cuore”.
La Juventus, dice, “pur cambiando interpreti, a partire dalla guida tecnica di Maurizio Sarri, ha dimostrato di possedere un DNA unico, in cui lo spirito combattivo è secondo solo alla voglia di vincere”.
Notevole – ma siamo noi maliziosi a notarlo, certamente – il riferimento all’anno di Sarri buttato lì come eccezione alla regola, come a dire “nonostante lui”.
La storia degli scudetti “sul campo” non c’entra niente, dunque.
“Nuove sfide ci attendono, e siamo certi di arrivare pronti e fiduciosi grazie alla passione ed alla determinazione del nostro lavoro quotidiano. Per dimostrare ancora una volta cosa significhi essere della Juventus. Ed essere i più forti”.