Fase a “orologio”, playoff secchi o Final Eight stile Champions? A via Rosellini se ne discute e presto saranno coinvolti tutti i club. C’è il nodo delle tv
“È scattata la corsa ai playoff”.
Lo scrive il Corriere dello Sport. Dopo il caso Juve-Napoli, la Serie A ha capito che è necessario correre ai ripari e preparare un piano B per riuscire a completare il campionato nel caso in cui la situazione dovesse precipitare. Dal Pino ha già garantito a Spadafora che la Serie A sta studiando sia un piano B che un piano C. Ma se da via Rosellini non arriverà una decisione autonoma, il Consiglio Federale potrà stabilire di ufficio un format con cui terminare il torneo.
Le ipotesi al vaglio della Lega Serie A, comunque, sono due.
Il piano A prevede la cosiddetta “fase a orologio” in cui non venga ridotto troppo il numero di partite rispetto alle 380 di un campionato regolare. L’obiettivo è non scendere al di sotto delle 340-350. Tutto dipenderà dalla data del possibile stop al campionato. Se dovesse accadere alla fine del girone di andata, ci potrebbe essere una prima fase in cui ogni squadra affronta un numero limitato di avversari. Alla fine, sommando i punti ottenuti prima dello stop si genererebbe una classifica definitiva. Poi, ci sarebbero i veri e propri playoff scudetto e playout retrocessione.
In questo caso, però, ci sarebbe un taglio drastico del numero delle partite, soprattutto se lo stop dovesse arrivare al termine del girone di andata.
“Tutta da capire, però, quale sarà la posizione delle tv davanti ad un simile scenario”.
Soprattutto tenendo conto della tensione già esistente tra Lega e Sky.