“Palestre e piscine hanno speso centinaia di migliaia di euro per adeguarsi alle norme e addirittura superarle. Ho detto al governo che lo sport morirà se non mette a disposizione subito tre miliardi”
Non ci sta Paolo Barelli, presidente della Federnuoto. Definisce ingiuste e inaccettabili le misure del Dpcm firmato da Conte per la parte che riguarda piscine e palestre.
“Non si capisce come si sia arrivati a una chiusura irriguardosa e ingiusta, anche tenendo conto degli oltre 200 controlli da parte dei NAS e dei soldi spesi per farli, nei centri natatori e nelle palestre d’Italia che fra l’altro hanno dato dei riscontri positivi nella lotta al contagio. Perché allora fare questi controlli?”.
Barelli prosegue:
“Il problema vero è l’inconsistenza dei provvedimenti che non sono stati presi negli ultimi 4 mesi per quanto concerne i mezzi pubblici e la scuola, che sono ambiti dove la diffusione del contagio è trasversale alla società italiana. Palestre e piscine hanno speso centinaia di migliaia di euro per adeguarsi alle norme e addirittura superarle, incrementando le disposizioni sul distanziamento e sul limite controllato di utenza“.
Il numero uno della Federnuoto definisce le misure inaccettabili.
“Il mondo dello sport non può accettare questa censura. Chi paga ora i costi di gestione? Ho già fatto presente al ministro Spadafora e a Palazzo Chigi che lo sport morirà se non mettono a disposizione immediatamente tre miliardi per le piscine e le palestre e le società sportive”.