Sconcerti: partita difficile ma non impossibile. Il Napoli non è peggiore del Barcellona, è solo diverso
Sul CorMez. Il Napoli ha già giocato partite così. Non deve fare un miracolo, solo qualcosa che è nelle sue possibilità e il Barcellona non è imbattibile. Entrambe si affrontano nel momento giusto. Dipendono solo da se stesse

Sul Corriere del Mezzogiorno, Mario Sconcerti scrive di Barcellona-Napoli, in programma stasera al Camp Nou.
“Sarà una partita difficile come dicono tutti, ma non impossibile come dicono molti. Il Napoli ha già passato partite di questi livello, per esempio in autunno due volte con il Liverpool. Non deve fare un miracolo, solo qualcosa che è nelle sue possibilità“.
Il vero dubbio, continua, non è la differenza tra il Napoli e il Barcellona, ma in quella tra il calcio italiano e quello spagnolo. In Italia l’arbitraggio è incline a considerare qualsiasi contatto tra i giocatori come un fallo, mentre in Europa “si distingue molto sulla gravità e l’intenzionalità dell’intervento”. In Italia si gioca “un calcio morbido, dettato dall’insicurezza degli arbitri e da una qualità tecnica generale abbastanza modesta”.
Dopo il lockdown i risultati del Napoli sono stati ondeggianti.
“Siamo davanti a una squadra buona e imperfetta. Perfezione che ci piace invece attribuire al Barcellona. Non è vera oggi nemmeno l’imbattibilità del Barcellona. E’ una realtà più accettabile, perfino Messi è quasi normale”.
Sia il Napoli che il Barcellona, scrive Sconcerti, hanno giocato male tante volte.
“Ho viste espresse le qualità di una squadra e dell’altra, ho visto dei vuoti in entrambe meglio compensati nel Barcellona dalla solitudine di alcuni fuoriclasse, Messi e Suarez per primi. Nessuna delle due è però una squadra dal risultato sicuro, entrambe sono due squadre ancora da compiere o ricostruire. Non si vede l’eccezione che possa convincere l’Europa. Questo significa che entrambe si affrontano nel momento giusto. Dipendono solo da se stesse. Se il Napoli è vicino ad essere una grande squadra, ha il dovere di andare al Nou Camp senza sorrisi ma senza spaventi. Sono poche decine al mondo i giocatori che arrivano a questi livelli. E spesso non ricapita. E’ una grande occasione. Non deve far paura giocare per essere felici. Si può perdere, ma c’eravamo. E non è vero che il Napoli è peggiore. È solo diverso. Tocca a Gattuso farci vedere finalmente perché“.