Nanni: «Nessun rischio che il campionato slitti. Mihajlovic? Non ci aspettiamo peggioramenti»
Al CorSport: «I positivi in Serie A rimangono casi limitati. La squadra che ne ha avuti di più ne ha contati quattro. Arrivare a una positività di quindici, venti, al momento è una possibilità molto remota»

Il Corriere dello Sport intervista Gianni Nanni, rappresentante dei medici di Serie A nella commissione medica Figc e medico sociale del Bologna. Il tema è quello dei nuovi contagi in Serie A e dei rischi per la ripresa del campionato. I calciatori, dice, hanno sicuramente peccato di leggerezza.
«Indubbiamente sì. Magari non tutti, ma qualcuno sicuramente sì. Però una buona parte ha fatto cose un po’ troppo alla leggera. Non è che una volta finito il campionato sono finite anche precauzioni, le disposizioni di sicurezza, la attenzioni di prima. Capisco che magari si abbassino un po’ le difese, ma da lì al liberi tutti no, eh. Non bisogna essere leggeri su questo argomento».
Sulle condizioni di Sinisa Mihajlovic, positivo al Covid.
«Assolutamente asintomatico. Sta bene. E’ un po’ contrariato. E ovviamente anche dispiaciuto. Capisce anche lui che un po’ di guai in chiave Bologna li crea ed è chiaro che un minimo preoccupazione ce l’ha. Ma ovviamente eravamo più preoccupati l’anno scorso, quando venne fuori la leucemia. Se pensiamo allo stesso periodo di una stagione fa, questa del Covid è una cosa affrontabile».
Non ci sono rischi per la salute del tecnico, assicura.
«No. C’è attenzione: questo sì. Ma non rischia di più. Lui è a quasi un anno dal trapianto, dieci mesi, gli esami sono molto buoni. Certo, non abbiamo casi di trapianto di midollo positivi al Covid su cui sono stati fatti studi. Ma i valori sono buoni. Non ci aspettiamo un peggioramento».
Nanni non sembra troppo impensierito dai nuovi contagi in Serie A.
«I casi che ci sono stati fino a oggi, in questo periodo, sono nettamente di più rispetto a prima del campionato. A stagione finita, in pratica, non avevamo avuto quasi nessun caso. Pochissimi. Parlo di Serie A. E’ ovvio che questo andare in vacanza, non avere i controlli di prima, le attenzioni di prima, ha rimescolato tutto. Sono ragazzi giovani, qualche pericolo c’è, lo sapevamo. Di positivi ce ne saranno ancora. Ma rimangono casi limitati. Bisogna pensare una cosa. Un gruppo è formato da quaranta, cinquanta elementi. La squadra che ha avuto più positivi in queste tre settimane ne ha contati quattro. Arrivare a una positività di quindici, venti, e quindi a un gruppo nutrito, al momento è una possibilità molto remota».
Dunque nessun rischio di nuovo stop al campionato, per ora.
«Il rischio adesso è zero. Poi è chiaro: se dovessero aumentare i casi a dismisura qualcosa bisognerà fare. Ma è come dire: sul pianeta non c’è più acqua. Allora lì ti devi inventare qualcosa. Ora no, bisogna seguire i protocolli, le regole. Ma perché il campionato slitti i casi devono aumentare in maniera esponenziale».