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La BBC: l’Everton è un disastro manageriale, per Ancelotti la rifondazione sarà una fatica di Ercole

“Hanno speso tantissimi soldi per calciatori mediocri. Col doppio risultato di avere una rosa inadeguata e problemi col Fair Play finanziario. Gli servirà più di un anno per raddrizzare la barca”

La BBC: l’Everton è un disastro manageriale, per Ancelotti la rifondazione sarà una fatica di Ercole

Ancelotti va a prendersi la pensione dorata all’Everton, dicevano i critici incapaci di immaginare un mercato del lavoro dove gli allenatori con un certo curriculum se vengono esonerati trovano immediatamente un altro impiego. Peccato che quel lavoro da “manager” ora per gli analisti inglesi venga considerato – letteralmente – una fatica di Ercole. Lo scrive la BBC, non il Napolista.

Perché la ri-costruzione dell’Everton pare davvero una sorta di mission impossible: tra precedenti acquisti costosi e sbagliati, il Fair Play finanziario e i risultati che non arrivano, la strada del tecnico italiano è tutta in salita.

Il proprietario Farhad Moshiri ha lo ingaggiato apposta: portare un “manager Hollywoodiano” nel North-west per scrollarsi di dosso un passato fatto di allenatori perdenti e mercato a casaccio.

L’Everton – si chiede la BBC – rappresenta il suo lavoro più difficile? Kevin Ratcliffe, il capitano di maggior successo dell’Everton (col quale ha conquistato la FA Cup e la Coppa delle Coppe a metà degli anni ’80), dice:

“In passato Ancelotti ha forse tappato i buchi, e ha avuto grandi giocatori, ma l’Everton ha buchi enormi e nessun grande giocatore. È davvero una ricostruzione totale”.

La prima mezza stagione dell’Everton di Ancelotti si è conclusa al 12esimo posto. L’italiano ha preso la squadra che era a tre punti dalla zona retrocessione e l’ha condotta a una salvezza sicura. C’è una certezza ai Toffees, la rosa è da rifondare: il centrocampo – scrive la BBC – è probabilmente il peggiore della recente storia dell’Everton, con Tom Davies, Andre Gomes e Gylfi Sigurdsson pagato la bellezza di 45 milioni di sterline.

“Questa zona chiave necessita di una revisione completa. L’attuale centrocampo dell’Everton non è adatto allo scopo, manca di energia, offre scarse risorse agli attaccanti Richarlison e Dominic Calvert-Lewin e nessuna protezione alla difesa di Ancelotti”.

Nell’analisi della BBC non si salva quasi nessuno: il portiere Jordan Pickford, pagato 30 milioni di sterline al Sunderland tre stagioni fa, ha avuto una stagione terribile evidenziata da una serie di errori di incredibili. È in cima alla classifica per errori dei portieri della Premier League degli ultimi tre anni. Ha avuto una prima stagione eccezionale al Merseyside, ma poi è regredito a punto che il suo posto in Nazionale è in discussione.

Il giudizio è durissimo: “Ancelotti ha un contratto di quattro anni e mezzo. Ci vorrà molto di quel tempo per ribaltare questo Everton disfunzionale”.

Non è un caso se Moshiri, da quando ha acquistato l’Everton nel febbraio 2016, ha licenziato uno dopo l’altro Martinez, Koeman, Allardyce e Marco Silva. Il mercato ha fatto il resto.

Dice Ratcliffe:

Hanno speso oltre le probabilità e pagato salari ridicoli per i giocatori mediocri. Il club è stato mal gestito. In che modo Marco Silva ha ottenuto il posto? Quale parte del suo curriculum in Premier League suggeriva che era l’uomo giusto? Guardate Sigurdsson, pagato 45 milioni di sterline. È stato acquistato come numero 10 e poi ha giocato sulla fascia sinistra perché l’Everton aveva già due numeri 10: Wayne Rooney e Davy Klaassen. Chi l’ha pensato quell’acquisto?”

Ad Ancelotti è stato promesso un supporto economico totale sul mercato, ma ci sono i parametri di Fair Play Finanziario da rispettare.

“L’Everton – continua Ratcliffe – ha speso soldi per i giocatori senza avere un manager di alto livello. Ancelotti è un allenatore di alto livello, ma il problema più grande che ha ora è cercare di recuperare parte dei soldi spesi dall’Everton in passato. Ci vorrà più di un anno. Servono un difensore centrale autorevole, un centrocampista dominante, un attaccante e un esterno”.

Ed è per questo – conclude la BBC – che, dopo essersi costruito per anni la reputazione di allenatore più decorato nella storia del calcio, Ancelotti affronta ora un compito diverso, erculeo.

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