Definisce così Tony Damascelli questa Serie A in cui si è fatto più caso al pettegolezzo, alle urla a bordo campo che al gioco vero e proprio

Si chiude il torneo dei guardoni.
Per Tony Damascelli che commenta la fine della stagione della Serie A in cui forse si è perso di vista il calcio
A forza di origliare e sbirciare quello che stava accadendo abbiamo perso di vista il football, la sua essenza, la sua verità, tecnica e tattica. Il Grande Fratello televisivo ha sfruttato gli stadi vuoti per alzare il volume dei microfoni a bordo campo, così permettendo di “auscultare” dialoghi proibiti, frasi scurrili, il gergo che appartiene anche al nostro quotidiano ma che fa parte della cosiddetta privacy.
Il calcio e gli stadi si sono trasformati in una sorta di condominio urlante, mentre prima tutto questo era solo un’appendice al calcio, quello vero.
Ci hanno in segnato a “spiare” invece che a “osservare”, la bulimia di partite non ha concesso tregue diurne e serali alle famiglie, in alcuni casi si è arrivati alla prenotturna. Per fortuna è finita