ilNapolista

Guerra: «Per fermare i contagi ci vogliono sanzioni come quelle applicate da De Luca»

Al Messaggero: «A salire a duemila e poi a quattromila contagi al giorno si fa in fretta. Occorrono sanzioni per chi non rispetta la regole. La norma senza sanzione non funziona molto»

Guerra: «Per fermare i contagi ci vogliono sanzioni come quelle applicate da De Luca»

Il Messaggero intervista Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

«La grande maggioranza degli italiani è disciplinata e fa attenzione, sulla minoranza che non rispetta le regole bisogna intervenire con più efficacia, anche con le sanzioni».

Guerra punta il dito sull’assenza di sanzioni adeguate verso chi si comporta in modo irresponsabile.

«Manca l’aspetto sanzionatorio, quello che invece ad esempio in Campania il presidente De Luca ha applicato. Raccomandare dei comportamenti fidando nella buona volontà di tutti è utile. Ma poi per pochi irresponsabili, per poche persone che non ci credono, per pochi negazionisti che non vengono sanzionati e obbligati a rispettare le regole, andiamo a perdere una situazione ottimale che avevamo ereditato dal lockdown dopo molti sacrifici degli italiani. Sono pochi a non rispettare le regole, ma sufficienti a rimettere in circolazione il virus».

A preoccuparlo non è la gravità della malattia, ma l’alta velocità dei contagi.

«Non mi preoccupa la gravità clinica che conseguirà a questi nuovi positivi che non incidono in modo rilevante sui ricoveri in questo momento, ma osservo che sono comunque persone che fanno circolare il virus, aumentare la probabilità di contagio sui soggetti più fragili. Tenga conto di un dato: ad arrivare a mille serve tempo, ma poi a salire a duemila al giorno e infine a quattromila si fa in fretta. L’epidemia funziona così, lo avevamo visto a marzo».

E probabilmente arriveremo a queste cifre, dice.

«Ci arriveremo probabilmente presto, dato che stiamo assistendo sia ad un aumento dei positivi che ad una accelerazione conseguente dei tempi di moltiplicazione. Ancora una volta, come dice giustamente il ministro Speranza, non possiamo contare su un nuovo lockdown generale. Pertanto, l’interruzione della possibile montata epidemica si potrà ottenere con una combinazione di intensificato contact tracing e isolamento dei microcluster identificati attraverso un aumento mirato dei tamponi. Grande attenzione va posta sui trasporti pubblici e privati e ancora una campagna informativa basata sui numeri e su quanto oggettivamente sta accadendo perché tutti comprendano che mascherine, distanziamento, igiene e sanificazione non sono espressioni di una dittatura sociale, ma le fondamentali misure di protezione collettiva. Accanto a ciò è necessario proteggere anziani e fragili in maniera estremamente precisa, dovunque».

Occorrono indagini accurate sui cluster come quello sardo e sanzioni adeguate.

«Io vedrei con favore un’estensione su tutto il Paese di sanzioni per chi non rispetta la regole, dalle mascherine al distanziamento. La norma senza sanzione non funziona molto».

Non bisogna dimenticare che il virus è ancora, per molti versi, sconosciuto.

«Abbiamo delle evidenze che anche persone che non hanno avuto sintomatologie serie a medio e lungo termine qualche reliquato ce l’hanno. Anche gli asintomatici, anche i giovani perfettamente sani, devono fare attenzione, perché non sappiamo cosa il contagio può lasciare. Magari nulla e lo speriamo tutti. Ma la ricerca ci dice che lascia dei segni e questo non va bene. Ci sono studi importanti che stanno partendo ora per valutare i postumi. E sono postumi non solo respiratori, ma anche cardiaci, neurologici, epatici e renali».

ilnapolista © riproduzione riservata