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Groenewegen: “E’ stata chiaramente colpa mia. Ho deviato dalla mia linea e questo non è permesso”

L’artefice dell’incidente di Jakobsen: “Non è mai stata mia intenzione mettere in pericolo altri piloti. E’ un problema emotivo per tutti, anche per me. Non penserò nemmeno al ciclismo nei prossimi mesi”

Groenewegen: “E’ stata chiaramente colpa mia. Ho deviato dalla mia linea e questo non è permesso”

Ha provocato lui il terribile incidente in seguito al quale Fabio Jakobsen è finito intubato e in coma farmacologico, durante il Giro di Polonia. Dopo essersi dichiarato dispiaciuto, ieri, Dylan Groenewegen è tornato a parlare a Nos, emittente pubblica olandese.

Sia chiaro che non è mai stata mia intenzione mettere in pericolo altri piloti. Ma quello che è successo è stata chiaramente colpa mia. Ho deviato dalla mia linea e questo non è permesso”.

Il ciclista ha ribadito che dal momento dell’incidente non fa che pensare a Jokobsen e alla sua famiglia e che si augura che Fabio si riprenda presto. Poi racconta il momento dell’incidente.

“Ho subito visto che stava succedendo qualcosa di brutto. Ci sono stati molti danni e ho sentito cose che non erano piacevoli. È stato davvero tutto così veloce… Le recinzioni sono volate sopra la strada e sono caduto”.

Sulle parole del direttore del team di Jakobsen, Patrick Lefebere, che ha parlato di lui come di un assassino e ha invocato il giudizio in tribunale.

“È una sua scelta, non posso dire molto al riguardo. Non l’ho fatto di certo consapevolmente. Penso che sia un problema emotivo per tutti e anche per me“.

Per ora, la Jumbo-Visma ha allontanato Groenewegen dalla squadra per tutta la durata dell’indagine UCI. E questa pausa, in questo momento, è l’ultima preoccupazione per il ciclista.

“Per ora non toccherò la bici. Anche per pensare a uno sprint c’è molta strada da fare. Non penserò nemmeno al ciclismo nei prossimi mesi. Vedremo come andrà in seguito”.

 

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