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Osimhen da Lagos a Napoli: parla come un rapper, ha la fame negli occhi

A 22 anni, ha già chiaro il peso del sacrificio e la potenza empatica che una città come Napoli può amplificare come alleggerire

Osimhen da Lagos a Napoli: parla come un rapper, ha la fame negli occhi

Se nasci a Lagos nel 1998 e giochi a calcio, hai a disposizione due possibilità. Sfondare o restare a tifare per un tuo fratello che ce l’ha fatta ad andare oltre, per esempio in Europa. Parla come un rapper, si muove toccando appena l’erba, ha quel suo modo dinoccolato di correre, quella fame negli occhi che ti fanno capire perché al Lille aveva il soprannome di Humble, umile Victor.

Certo il Napoli ha investito tanto e dunque tutti si aspettano da lui una stagione esaltante ma bisogna stare attenti a bollarlo se dovesse partire lentamente. La piazza dovrà concedergli la possibilità di capire cosa vuol dire giocare in Italia e soprattutto da queste parti.

Victor a Castel di Sangro si muove a mille, nei torelli e nelle partitelle a metà campo vuole sempre vincere e corre in difesa, se occorre, prendendosi gli occhi dei senatori e dei tifosi.

Se nasci a Lagos, nel 1998 e riesci a sfondare, ad arrivare in Europa in aereo, divieni il simbolo di una nazione, il traino di una generazione, la speranza che indossa le scarpette e trasmette coraggio. Victor, Humble Victor, a 22 anni, ha già chiaro il peso del sacrificio e la potenza empatica che una città come Napoli può amplificare come alleggerire. Osimhen ha i numeri e da la sensazione di essere un predestinato ma, nel caso, dobbiamo avere la forza di aspettarlo.

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