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CorSport: il declino di Higuain, a cui l’arrivo di Ronaldo alla Juve ha tolto l’anima

Quattro anni in calo e niente Champions. Ieri Pirlo lo ha accompagnato alla porta. Dal record con il Napoli al crollo psicologico. Vuoto nell’anima e nella testa

CorSport: il declino di Higuain, a cui l’arrivo di Ronaldo alla Juve ha tolto l’anima
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus.

Nella sua prima conferenza stampa da tecnico della Juventus, Andrea Pirlo ha accompagnato alla porta Gonzalo Higuain con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del suo contratto. Il suo ciclo in bianconero si è chiuso. Ora il Pipita dovrà trattare la risoluzione con la Juve.

Il Corriere dello Sport scrive che si era chiuso già con l’arrivo di Ronaldo in squadra.

“E’ come se il portoghese gli avesse rubato la scena, l’anima, i riflettori. Si può spiegare così lo strano declino di Higuain”.

Un declino, il suo, iniziato dopo l’addio al Napoli. Fresco del record dei 36 gol in Serie A era stato scelto da Allegri come “punta di diamante” della Juve.

La Juve sta ancora pagando l’investimento su di lui e su Ronaldo, scrive il quotidiano sportivo.

CR7 dopo Higuain e niente Champions. Oggi la Juve paga ancora quegli investimenti e dovrà ritentare l’assalto dentro la rifondazione (e l’inevitabile spending review) affidata a Pirlo. L’arrivo del portoghese è coinciso con la discesa senza freni del Pipita. C’è una data scolpita nel suo declino, più psicologico che tecnico o fisico. Era appena stato ceduto al Milan. L’11 novembre 2018 a San Siro è l’unico a contrastare la Juve (poco convincente) di Ronaldo. Sbaglia il rigore del pareggio dopo il gol di Madzukic e si spegne la luce: Gonzalo si farà cacciare, per un raptus di follia, nel finale e quando CR7 ha appena trovato il raddoppio. Il resto è storia recentissima, legata al suo tentativo di recupero nel nome di Sarri, prima in prestito al Chelsea e poi tornando alla Juve. Maurizio lo convince a digerire un ruolo subalterno e di un centravanti puro ha bisogno. Higuain accetta mettendosi persino al servizio della strana coppia Ronaldo-Dybala: durerà poco, alternando lampi a pause malinconiche, vuoto nell’anima e nella testa, nonostante non abbia ancora compiuto 33 anni o dimenticato come si segna. Se c’è chi ci crede, si faccia avanti. Higuain ha bisogno di sentirsi re per conquistare un popolo”.

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