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Conte mi ha fatto sorridere, cosa poteva dire dopo essersi fatto comprare di tutto?

Al termine di Napoli-Inter il tecnico nerazzurro se la prende con la malasorte per non dire che il secondo obiettivo stagionale è andato

Conte mi ha fatto sorridere, cosa poteva dire dopo essersi fatto comprare di tutto?
(foto Hermann)

Napoli-Inter nel vuoto e nell’eco di uno stadio afono, in un’atmosfera surreale e grottesca per le strane norme di distanziamento in un gioco di contatto.
Entrano prima gli arbitri poi entra l’Inter, poi entra il Napoli e dopo tre minuti anche Ospina che nel frattempo, ammaliato dal fenomeno Eriksen, gli fa fare un figurone di quelli che sembrano valergli i soldi che hanno speso per farlo giocare…In un modulo che manco a Fifa ha mai visto! Insomma l’Inter sembra padrona del campo – e lo è senz’altro- palleggio nella propria area, boria, corsa, ma niente, non segna anzi scalcia e picchia ma Young è protetto dal buon senso di Rocchi. Ospina rimette a posto guanti e testa e manda Insigne in volata che uccella il fenomeno -di cui sopra- e srotola il papiro della storia per la firma di Mertens. Cambia la partita, si che cambia.

Nel secondo tempo De Vrj gioca a beach volley ma la sensibilità è virtù cara a certi arbitri e il Var ha la mascherina, niente rigore, niente da fare. Barella è un ciuccio elegante, stende e si fa male, corre ed impreca, Lukaku e Lautaro sono tori daltonici, non vedono il rosso della sangue agli occhi di Nicolino Maksimovic ed incornano l’area tiepida del San Paolo.

Il Napoli si stringe, si adatta, si barrica, l’Inter tiene palla ma l’unica vera occasione è un clamoroso tiro di Eriksen parato da David Copperfield l’illusionista coi guantoni. Conte si rammarica, se la prende con la malasorte, le parate ma al netto del suo lagnarsi c’è il secondo obiettivo stagionale fallito, dopo l’uscita dalla Champion’s anche il saluto alla Coppa Italia e probabilmente tagliato fuori dalla lotta scudetto. Insomma Conte taccia, tra le righe, il Napoli di essersi chiuso e aver alzato un muro ma dimentica che una papera dopo due minuti poteva solo ammazzare gli azzurri ed invece la faraonica Inter è incespicata su un prato di inconcludenza, di promesse mediatiche, di traguardi annunciati.

Ieri vederlo ai microfoni così provato e affranto per l’eliminazione, tirare fuori dal cilindro ogni coniglio preposto ad alibi, mi ha fatto sorridere, in fondo cosa poteva mai dire dopo che si è fatto acquistare di tutto, anche gli armadietti nuovi alla Pinetina?

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