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Il ministro spagnolo dello Sport: «Capisco le preoccupazioni dei calciatori»

In risposta al comunicato dei giocatori dell’Eibar: «Si tornerà a giocare solo se saranno garantiti il diritto alla salute e il diritto alla vita»

Il ministro spagnolo dello Sport: «Capisco le preoccupazioni dei calciatori»

Oggi il calciometro vira al verde per Germania e Italia. Le voci di dentro danno per certa la ripartenza della Bundesliga che potrebbe tornare in campo addirittura il 15 maggio. Domani dovrebbe arrivare l’ok ufficiale. Già su altri misure la Merkel è stata anticipata dai Laender, non dovrebbe esserci molta discussione nemmeno per il calcio. Anche in Italia l’orientamento generale sembra essere cambiato. Negli ultimi si è fatto insistente il pressing politico capitanato da Renzi, Salvini e oggi anche di parte dei Cinque Stelle con l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Valente. In Italia c’è da registrare anche la posizione dell’assocalciatori che da un paio di giorni ha decisamente ammorbidito la propria posizione e spinge per tornare a giocare.

In Spagna la situazione è diversa. Oggi c’è stata una forte presa di posizione dei calciatori dell’Eibar che hanno manifestato preoccupazione per il ritorno in campo, preoccupazione per sé; per i familiari, per gli amici. La Liga ha risposto con fermezza: «È più pericoloso andare al supermercato o in farmacia anziché giocare a calcio».

Però non la pensa così il ministro della cultura e dello Sport José Manuel Rodríguez Uribes che ha detto di comprendere lo stato d’animo dei calciatori. “Come posso non capire la preoccupazione dei giocatori? – ha detto in conferenza stampa -. La priorità è la salute, il diritto alla salute, il diritto alla vita, e quindi tutto dipenderà dalle condizioni che garantiranno di non mettere a rischio né il diritto alla vita né quello alla salute”.

Il ministro ha ricordato i protocolli che sono stati fin qui prodotti e che si sta lavorando per capire se ci saranno le condizioni per tornare a giocare.

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