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Si gioca col guanto, palline disinfettate e niente doppio: riparte il tennis amatoriale

Dopo il via libera di De Luca nella notte, all’alba è scattata la corsa alla prenotazione del campo. Circoli riadattati: spogliatoi chiusi e percorsi separati

Si gioca col guanto, palline disinfettate e niente doppio: riparte il tennis amatoriale

L’ordinanza di De Luca – ampiamente preannunciata – è arrivata solo domenica notte. Alle 8 del lunedì i telefoni hanno cominciato a squillare: prendere la linea prima degli altri, come in gioco a premi anni ’80, prenotare la preziosa ora di tennis dopo un’attesa di oltre 2 mesi. Il tennis – il più “asociale” di tutti gli sport – riapre assieme ai parrucchieri, ai centri massaggi. Ma riapre, e la gioia degli amatori in crisi d’astinenza smorza anche le polemiche.

Riapre con i circoli rimodulati per le nuove esigenze epidemiche: spogliatoi off limits, percorsi separati di andata e ritorno, di entrata e uscita dal campo, niente pubblico, poche chiacchiere. Si arriva già abbigliati, si gioca, si suda, e si torna a casa a fare la doccia.

In campo le linee guida impongono l’ovvio distanziamento sportivo. Ma quello c’era già prima, con una rete e trenta metri di campo a dividere i tennisti potenzialmente infetti. Si lavora sui particolari: la pallina è l’unico mezzo di contatto, per cui per raccoglierle da terra bisogna alzarle con racchetta e piede, e in ogni caso bisognerà indossare un guanto monouso per la mano non dominante, quella appunto che non mantiene la racchetta. In alternativa gel disinfettante alla fine di ogni game. Niente doppio, si gioca solo il singolare. Le panchine sono posizionate sui lati opposti del campo. Non si possono toccare le recinzioni, ed evitare di toccarsi il viso con le mani. Alla fine di ogni allenamento bisogna cambiare l’overgrip (norma questa che a occhio non rispetterà nessuno).

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E i corsi per i bambini? Per ora non si sa. Non sono esplicitamente vietati, quindi riprenderanno con le dovute accortezze. Si potrà lavorare con piccoli gruppi, e tutti nel rispetto del distanziamento, quindi i maestri sono alle prese con la riorganizzazione delle attività in funzione del rispetto dei protocolli.

 

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