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De Niro: «Trump è un gangster corrotto. Un’enorme vergogna per gli Stati Uniti»

A Repubblica: «Nella gestione della pandemia ha compiuto errori gravissimi. L’unica alternativa è mandarlo in galera. Sono orgoglioso delle mie origini italiane»

De Niro: «Trump è un gangster corrotto. Un’enorme vergogna per gli Stati Uniti»

Su Repubblica una lunga intervista a Robert De Niro. Il 5 giugno sarà ospite di Writers on Writers, raccolta di letture d’autore ideate per la XV edizione di “Le conversazioni”, il festival di Antonio Monda. Ha scelto di recitare una citazione di Leonardo da Vinci in italiano. Spiega perché.

«Se vuoi fare un omaggio, devi farlo fino in fondo. Citare Leonardo in inglese mi sembrava snaturarlo. Sono orgoglioso delle mie origini italiane, e orgoglioso di appartenere a un popolo che ha dato i natali al più grande genio di tutti tempi».

La sua scelta è stata quella di «celebrare l’Italia in un momento difficile».

De Niro parla di Trump, del quale è stato sin dall’inizio un duro oppositore, tanto da girare un video in cui minaccia di picchiarlo.

«Ritengo che Trump non meriti altro, l’unica alternativa è mandarlo in galera: è un gangster, profondamente corrotto, che corrompe il tessuto del nostro paese. Inoltre ha dimostrato di essere un inetto e ha enormi responsabilità morali: anche nella gestione della pandemia ha compiuto errori gravissimi, parlando per molto tempo di una bufala. Mi chiedo quanti morti si sarebbero potuti evitare: è arrivato a dire “se siamo bravi moriranno 100.000 persone”, e nel giorno in cui si è raggiunta quella tragica cifra si è fatto fotografare mentre giocava a golf. Rappresenta un’enorme vergogna per gli Stati Uniti, e ha fatto crollare la credibilità dell’intero paese, riuscendo a far rivalutare George W. Bush».

Il Paese lo ha eletto solo perché ha «un sistema elettorale folle e antiquato». Adesso bisogna sperare che le prossime elezioni lo mandino a casa, anche se, dice,

«da gangster quale è, Trump farà qualunque gioco sporco pur di rimanere al potere: ci aspettano mesi difficili, ma speriamo di festeggiare anche noi la liberazione».

E ancora, sull’Italia:

«Rimane il paese più bello del mondo, e quello che storicamente ha dato più di ogni altro in termini culturali e artistici. Oggi mi sembra che viva un momento molto caotico ma ho l’impressione che questa sia una costante della sua storia e che forse proprio da questo caos nasca la sua bellezza».

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