Col Giro ridotto a gara di paese, Toscana ed Emilia vogliono una tappa del Tour de France

Con la svalutazione subita dal Giro d'Italia nel nuovo calendario ciclistico, le due Regioni provano ad attrarre visibilità ospitando la gara francese

tour de france

Toscana ed Emilia-Romagna sono alla disperata ricerca di promozione sportiva. Dopo aver avanzato la candidatura congiunta per le Olimpiadi del 2032 ora le due Regioni provano a portare in Italia una tappa del Tour de France. Non il Giro d’Italia… il Tour. Lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella nel suo discorso tenuto a Palazzo Vecchio per presentare il piano Rinasce Firenze.

“In prospettiva sarà decisivo attrarre nella città i grandi eventi sportivi internazionali, come nuove ed ambiziose sfide di sviluppo e di rilancio. Ad esempio a partire dalla collaborazione già avviata con l’Emilia-Romagna per le Olimpiadi 2032 e con la candidatura congiunta per ospitare a ridosso dell’Appennino la tappa inaugurale del Tour de France”.

E’ la diretta conseguenza, anche, della svalutazione subita dal Giro d’Italia per colpa della riprogrammazione del calendario ciclistico mondiale con la pandemia. Quel che prima si correva in un anno si correrà in tre mesi: Dal primo agosto al 31 ottobre. Il Giro si disputerà dal 3 al 25 ottobre. Peccato che in quelle tre settimane si correrano anche la Liegi-Bastogne-Liegi, la Amstel Gold Race, la Gand-Wevelgem, il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix: tutte le classiche del Nord. Il 20 ottobre (cinque giorni prima che il Giro finisca) partirà la Vuelta. Per quest’anno il Giro vale una gara di paese. E l’Italia, per attrarre un po’ di visibilità internazionale, si propone per ospitare una tappa del Tour francese.

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