Sul Mattino la denuncia del presidente degli amministratori di condominio: «Non abbiamo indicazioni. Noi da soli in un clima di sospetti e tensioni»
Sul Mattino le preoccupazioni e le incertezze che avvolgono i condomini cittadini. A parlarne è Umberto Montella, presidente dell’Anaci, associazione che raggruppa gli amministratori condominiali. Lamenta soprattutto l’assenza di indicazioni certe in materia.
«Stiamo esercitando, codice civile alla mano, supplenze da assenze di ordinanze con indicazioni sulle gestioni condominiali. Non esistono parti specifiche nelle ordinanze del governo centrale, della Regione o del sindaco di Napoli. Abbiamo dovuto prendere decisioni, su sollecitazioni dei condomini, spesso nate da tensioni e sospetti tra loro, come ci consente il codice in situazioni eccezionali. Poteri decisionali, senza la possibilità di convocare assemblee che in questo periodo sono vietate, prevedendo ratifiche successive che chissà quando saranno possibili».
Sono tanti i casi raccontati. Dalle riparazioni che i condomini si rifiutano di effettuare per evitare l’ingresso di maestranze nelle loro case alle consegne di pacchi postali e spesa.
«Molti amministratori hanno affisso dei vademecum con le indicazioni. Ad esempio, se il postino lascia la raccomandata senza farla firmare, può farlo in questo periodo per evitare contatti. Suggeriamo di non prendere direttamente la spesa, ma di farla lasciare fuori la porta come i pacchi dei corrieri».
Ma molto spesso, tra i condomini, c’è un terribile clima di sospetto che alimenta la “caccia agli untori”. Montella racconta ad esempio di lettere anonime con cui si segnala la presenza di persone in quarantena e si richiedono interventi straordinari di sanificazione. Ma nessuno, ovviamente, segnala agli amministratori persone a cui sia imposta la quarantena, per motivi di privacy. E anche sulle sanificazioni mancano del tutto ordinanze regionali o comunali. Si procede caso per caso, spesso ad opera di portieri o delle abituali imprese di pulizia di cui si servono i condomini.
Quando si ricorre a ditte specializzate, i costi vanno dai 300 ai 900 euro in base alla grandezza dei palazzi. Nei parchi anche 1300 euro.
Montella spiega:
«La decisione la prendiamo noi su richieste, specie quando ci sono state presenze esterne di operai. Possiamo deciderlo autonomamente, naturalmente con un aggravio di spesa. Sarebbe logico fare sanificazioni ordinarie, a prescindere. Ma non sempre si può e le straordinarie si fanno di solito dopo presenze esterne, o accertate situazioni di contagio di condomini. Mi è capitata una richiesta per la presenza di un condomino tornato da una trasferta al nord. Il rientro era stato a febbraio, assurdo fare oggi la sanificazione. la quarantena sarebbe abbondantemente scaduta».