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Il Napoli è cresciuto con Manolas: sarà lui il leader della difesa

Tra i responsabili nel momenti critico della gestione, il greco si è ripreso e ha finalmente dimostrato il suo valore. Senza Koulibaly, sarà lui a comandare il reparto

Il Napoli è cresciuto con Manolas: sarà lui il leader della difesa

“Tutti dobbiamo essere leader”. C’è poco da interpretare, nelle recenti parole di Kostas Manolas. Il messaggio è chiaro, nel Napoli è richiesto a tutti un certo spessore per rappresentare un club che punta in alto. Specialmente all’alba di un nuovo corso, che sostanzialmente è cominciato già con il cambio di allenatore e un importante mercato di gennaio. La rivoluzione è iniziata e, che lo ammetta o meno, è intorno a lui che Giuntoli e Gattuso hanno intenzione di ricostruire il reparto difensivo e per estensione anche il resto della squadra. Le ultime cinque gare del Napoli, in cui sono arrivate quattro vittorie e un pareggio col Barcellona a fronte di sole tre reti subite, hanno evidenziato l’efficacia della coppia composta dal greco e Maksimovic perfettamente a proprio agio nel sistema a linee serrate modellato dall’allenatore. Così, nonostante sarà recuperato per l’eventuale ripresa del campionato, il futuro di Kalidou Koulibaly sembra sempre più lontano da Napoli.

D’altronde, per quando si chiuderà il bilancio annuale la società avrà bisogno di operazioni in uscita per giustificare le spese invernali e il senegalese rappresenta probabilmente il pezzo più pregiato e richiesto della rosa. Le grandi d’Europa si preparano per evitare un’asta ma la sua cessione in ogni caso consentirebbe una plusvalenza di enorme livello e magari un investimento su qualche giovane promettente, come potrebbe esserlo Robin Koch difensore centrale classe 1996 di proprietà del Friburgo e da tempo seguito dal direttore sportivo del Napoli. Senza dimenticare che dalla prossima stagione Gattuso potrà contare anche su Amir Rrahmani nel reparto, già acquistato dal Verona negli scorsi mesi.

In questo scenario, per talento ed esperienza Manolas è l’elemento più indicato per guidare la linea difensiva. Da quando è in Italia non è casuale che abbia conquistato la fiducia di tutti gli allenatori, da Rudi Garcia a Spalletti, da Di Francesco a Ranieri, diventando un uomo chiave anche in azzurro per Ancelotti e Gattuso. Con l’attuale tecnico ha instaurato un rapporto speciale, quasi inevitabile viste le personalità così simili in campo. È lui, più di tutti, a saper incarnare al meglio quel concetto di “veleno”, tanto caro all’allenatore.

Simbolo e protagonista di quella Roma capace di ribaltare un 4-1 incassato al Camp Nou e volare in semifinale di Champions League, nella storica rimonta coronata proprio da un suo gol, il greco è nel momento migliore della carriera. Compirà 29 anni il prossimo giugno e col tempo ha dimostrato di poter gestire determinate pressioni, tecniche e ambientali. Se negli anni infatti si era imposto tra i migliori difensori del campionato, non era così scontato che potesse confermarsi dal punto di vista caratteriale anche in azzurro, dove andava a colmare il vuoto lasciato dalla partenza di un veterano come Raul Albiol. Qualche piccolo infortunio di troppo ne ha condizionato la continuità d’impiego, ma anche questo problema sembra ormai superato.

Nel momento più critico della stagione, era stato individuato tra i responsabili. La svolta invece è passata soprattutto per la sua crescita, esaltata dalla quadratura tattica raggiunta non senza difficoltà da Gattuso. Il futuro prossimo del Napoli vede la squadra impegnata in tre competizioni, che rincorre il quarto posto, sogna l’impresa in Champions e punta la Coppa Italia. Quello a lungo termine è ancora tutto da programmare, ma ripartirà da alcune certezze, come Kostas Manolas.

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