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Rrahmani il centrale di difesa che corre a 35 chilometri all’ora

Chi è il capitano della Nazionale del Kosovo, nuovo acquisto del Napoli. Elemento cardine della difesa del Verona di Juric, la quarta meno battuta della Serie A

Rrahmani il centrale di difesa che corre a 35 chilometri all’ora

Dimostrare di essere all’altezza della Serie A, riconosciuto come il più attento alla fase difensiva tra i maggiori campionati europei, è già di per sé un’ottima presentazione. Per questo il Napoli non ha atteso la fine della stagione per assicurarsi Amir Rrahmani, difensore centrale classe 1994 precedentemente di proprietà dell’Hellas Verona. La squadra di Ivan Juric è tra le rivelazioni di quest’anno e si è messa in evidenza per il sorprendente dato dei gol subiti: soltanto 22, complessivamente la quarta difesa del campionato (alle spalle di Inter, Lazio e Juventus), numero che vale un solidissimo decimo posto per una delle neopromosse e per il quale il contributo di Rrahmani è stato evidente.

È noto che Juric sia l’epigono della filosofia di Gasperini, seppur adattata alle necessità di una formazione il cui obiettivo è la salvezza e non un posto in Europa. Lo si vede nel modulo e nei concetti di gioco, il più evidente dei quali è l’accettazione dei duelli uomo contro uomo a tutto campo, più malleabile però in base alla situazione e non ad alta intensità come propone l’Atalanta per gran parte dei novanta minuti. I mezzi atletici e l’intelligenza tattica del difensore ricoprono un’importanza primaria in questo tipo di calcio in cui Rrahmani ha saputo calarsi subito per le sue qualità. L’impostazione fisica è quella classica del difensore centrale per altezza e peso e questa mole, unita ad una velocità considerevole, lo rende un calciatore di sicuro affidamento. Alla settima giornata di Serie A, per intenderci, è risultato il giocatore con il picco di velocità più alto, con quasi 35 km/h raggiunti. È abile nei duelli aerei e può adattarsi anche come esterno di fascia in una linea a quattro, ruolo spesso ricoperto quando giocava in Croazia. Nonostante gli sia richiesta una certa dose di aggressività per limitare le offensive avversarie, è stato ammonito solo in due occasioni giocando tutte le gare finora disputate dal Verona.

Se per un verso potevano esserci perplessità sul suo arrivo in Italia da un campionato minore, essendo stato prelevato dalla Dinamo Zagabria, dall’altro invece poteva vantare già una certa esperienza tra l’Europa League e le presenze in nazionale collezionate tra Albania e Kosovo di cui è capitano. Rrahmani era nel mirino di diversi club europei di seconda fascia, come il Celtic e lo Standard Liegi, ma alla fine ha scelto Verona, consapevole delle possibilità formative. Il sodalizio con Juric si è rivelato favorevole ad entrambi e Cristiano Giuntoli ha riconosciuto in lui un possibile cardine del Napoli del futuro, Napoli che al termine della stagione potrebbe cambiare radicalmente volto e anche allenatore. I 14 milioni di euro spesi per Rrahmani lo inseriscono al secondo posto tra gli acquisti più costosi nel mercato invernale, dietro Lobotka.

Le ottime prestazioni rese finora in Italia lasciano ben sperare in un investimento riuscito. Visto il momento, caratterizzato purtroppo da improbabili soluzioni nel reparto arretrato per le diverse assenze, sarebbe potuto servire subito. Tuttavia il Napoli dovrà accontentarsi di non vivere più problemi numerici in difesa soltanto in un futuro che ora, a metà stagione, sembra troppo lontano.

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