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Barazzutti: «Non lavoro e sono senza stipendio. Non sono così convinto che il tennis riprenderà»

A Repubblica: «Non voglio passare pessimista. E’ giusto che Roland Garros e Federtennis siano ottimisti. Non so se tornerà mai il pubblico di prima»

Barazzutti: «Non lavoro e sono senza stipendio. Non sono così convinto che il tennis riprenderà»

Su Repubblica un’intervista all’ex tennista Corrado Barazzutti. È stato numero 7 al mondo. Oggi, a 67 anni, allena Fabio Fognini. Da quasi vent’anni è capitano non giocatore della Nazionale di Coppa Davis.

«Altro che cassintegrato, mi è stato sospeso lo stipendio: quindi è peggio, molto peggio».

Parla del futuro del tennis. Per quello professionistico ci vuole ancora tempo.

«Iniziamo ad allenare i professionisti: poi, per i tornei, toccherà aspettare i vaccini per poter quindi giocare in totale sicurezza. È la mia speranza. Di certo un pubblico così numeroso come siamo stati abituati a vederlo non c’è più da aspettarselo, secondo me».

La sua, racconta, non è stata una quarantena serena.

«È stata riempita dall’argomento coronavirus, con un pensiero alle persone morte, grande apprezzamento per tutti i sanitari che si stanno prodigando e soprattutto preoccupazione e attenzione a dati e informazioni che ricevevamo tutti i giorni. Non c’è stata serenità. Io sono riuscito a riunire la famiglia da me, perché abito fuori Roma e ho dello spazio aperto. Ho fatto il nonno, però poi la nostra bolla magica la sera si è dovuta confrontare con la realtà delle conferenze stampa di Borrelli».

Non nasconde una certa ansia per il futuro.

«Al momento non lavoro e sono senza stipendio. La gente pensa che sia ricco, ma in realtà non vivo di rendita ma del mio lavoro ed è per questo che nutro preoccupazione sul futuro, anche per i figli. Senza cure, e senza vaccino, il problema resterà».

Come riprenderanno i tennisti, dipenderà dalla capacità di ciascuno di loro.

«Dipende dai giocatori, perché ci sono quelli che hanno capacità di entrare in trance agonistica immediatamente, e altri che hanno bisogno di somatizzare».

Il calendario modificato non rappresenterà un problema, ma per Barazzutti è in forse proprio la ripresa del tennis professionistico.

«La verità è che non sono convinto che si riprenderà, solo che non voglio passare per quello pessimista. Roland Garros e Federtennis fanno bene ad essere ottimisti, è giusto che lo siano. Devono…».

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