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«Questo virus o lo cogli d’anticipo o non lo ripigli facilmente»

A Repubblica l’epidemiologo Lopalco. «Il tasso di mortalità è più alto nelle prime regioni in cui si è manifestato. Al Centro-Sud non c’è crescita esponenziale»

«Questo virus o lo cogli d’anticipo o non lo ripigli facilmente»

 

«O questo virus lo cogli d’anticipo, o non lo ripigli facilmente» sintetizza l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco che insegna all’Università di Pisa.

Comincia così l’articolo di Repubblica sull’andamento del Covid-19. Il quotidiano ricorda che la Lombardia è a quota 14mila positivi. “A Wuhan non uccide più”. Passata l’ondata di febbraio, a Wuhan il tasso di letalità è ridisceso dal 4% all’1%. Noi siamo sopra all’8%.

Perché accade questo in Italia? «Quando si va in affanno non si contano positivi, si vedono solo casi severi e decessi. E il tasso di letalità sale» spiega Lopalco. Non è un caso che in Lombardia ed Emilia Romagna, le prime due Regioni per contagi, la letalità sia del 10,9%, mentre in Veneto del 3,3%, simile al resto d’Italia.

«Prepararsi in anticipo rispetto all’onda è l’unica strategia» spiega Lopalco. «Ci siamo accorti dell’epidemia quando era già in fase avanzata. Il virus corre sottotraccia, i casi raddoppiano ogni 3 giorni e gli ospedali sono stati centri di diffusione. (…) Dalla crescita esponenziale sembra risparmiato il Centro-Sud».

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