Il dg dell’Udinese a Radio Sportiva: “Abbiamo una situazione protetta ma quando vai in trasferta non conta giocare a porte chiuse o aperte, i rischi sono quelli dei viaggi”
Le preoccupazioni dei giocatori cominciano a trasparire anche nelle parole dei dirigenti: il rischio contagio da coronavirus è altissimo. Perché il problema non è tanto la vita da spogliatoio, ma i viaggi per le trasferte. E basta anche un solo infetto perché il campionato rischi di non concludersi.
Così la pensa anche Pierpaolo Marino.
“Fatico a credere che questo campionato si possa concludere regolarmente – ha detto Il dg dell’Udinese Pierpaolo Marino ha detto a Radio Sportiva – gli scenari sono imprevedibili, ci dobbiamo preparare anche a ipotesi peggiori. Se quello che è successo a squadre di Serie C succede anche a quelle di Serie A cosa facciamo? Non ci stiamo rendendo conto che stiamo entrando in un percorso come quello dei film apocalittici, che ci può vedere protagonisti: il governo prima o poi potrebbe sospendere il campionato, in paesi come la Cina è successo”.
Le porte chiuse non sono sufficienti:
“Nel momento in cui il calcio si svolge senza pubblico, è uno spettacolo che viene svilito ed è una penalizzazione per tutti, ma ci dobbiamo adeguare alle misure che sono state prese per non sospendere le attività e per indicare che la vita continua. È quasi un mese che abbiamo vietato ai calciatori viaggi all’estero e di recarsi in luoghi affollati, ma la vita di spogliatoio e di campo non cambierà: abbiamo una situazione protetta ma quando vai in trasferta non conta giocare a porte chiuse o aperte, i rischi sono quelli dei viaggi”.