CorSport: la bozza di intesa della Lega certifica l’errore madornale fatto in precedenza
Il vicedirettore Barbano scrive che la toppa messa da Dal Pino rischia di rivelarsi striminzita. La Lega ha fatto fatica a ricordare a Juve e Inter che non esistono solo loro e lo stupore dei tifosi si è trasformato in disgusto

“Alla fine la decisione più giusta è anche quella che dimostra quanto quella precedentemente assunta fosse la più sbagliata”.
Lo scrive Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport. La bozza di intesa trovata ieri nella riunione straordinaria del Consiglio di Lega
“è una presa d’atto del madornale errore della Lega e insieme il tentativo di metterci in extremis una toppa”.
Una toppa che, però, come tutte quelle trovate troppo in fretta, rischia di rivelarsi striminzita e inefficace.
Se, infatti, il governo dovesse prolungare il divieto delle porte aperte oltre l’8 marzo, la Lega si troverebbe di nuovo davanti a un dilemma.
“Far giocare Juve-Inter a porte chiuse o piuttosto rinviarla una seconda volta. Poiché la ragionevolezza porta a escludere quest’ultima ipotesi, non resterebbe che fare ciò che non si è voluto fare prima. E, soprattutto, ciò che si sarebbe potuto e dovuto prevedere”.
Il calcio italiano, scrive Barbano, già in tempi normali assomiglia a un’economia di guerra, figuriamoci in tempi di Coronavirus. E in un’economia di guerra tutti tendono a tirare acqua dalla propria parte. Prima lo ha fatto la Juve, poi l’Inter.
“In questa Babele ciascuno dei due contendenti ha provato a ritagliarsi un calendario fai da te. E la Lega ha fatto fatica a ricordare a Juve e Inter che esistono almeno altre diciotto squadre e milioni di amanti del calcio, che assistono esterrefatti a questo spettacolo poco edificante. Se poi aggiungi che quei milioni di tifosi sono anche cittadini, a cui viene chiesto di rinunciare a parte della propria libertà per proteggere il bene comune della salute collettiva, allora comprendi facilmente come lo stupore possa diventare disgusto”.