Cellino: «Quale ripresa, il campionato è finito. Lotito vuole lo scudetto? Diamoglielo»

Il presidente del Brescia al Corsport: «Non bisogna pensare a quando si ricomincia, ma se si sopravvive. Superare la crisi economica del calcio è semplicissimo, si taglia tutto di un terzo»

Cellino

 

«Ma quale ripresa, ma quale stagione da concludere io penso all’anno prossimo solo a quello. La coppa, lo scudetto…Lotito lo vuole, se lo prenda. È convinto di avere una squadra imbattibile, lasciamogli questa idea»

Questo il commento del presidente del Brescia Cellino al Corriere dello Sport (intervista del direttore Ivan Zazzaroni), raccontando la sua esperienza in questa emergenza. Lui in quarantena lontano da Brescia e dalla famiglia, considera oramai andato questo campionato

«Ho visto e sentito cose che non vi potete neppure immaginare. Da Brescia ricevo continuamente notizie, e sono tutte pazzesche, eppure la città sta affrontando la tragedia con una dignità quasi imbarazzante. Altri sono i numeri, non quelli ufficiali, altre le dimensioni. Fosse successo da altre parti sarebbe sarebbe scoppiata la rivoluzione. E mi volete parlare di campionato e scudetto?

Non bisogna pensare a quando si ricomincia, ma se si sopravvive. E se parliamo di calcio tutto deve essere spostato alla prossima stagione. Realismo, signori

La stagione è andata, se qualcuno vuole questo scudetto maledetto che se lo prenda pure.

Bisogna considerare ovviamente prima le cose importanti, la salute. Anche l’economia del calcio è facilmente salvabile secondo Cellino

Il calcio è un’azienda che occupa tante persone ma è anche in grado di superare la crisi. Semplicissimo: si è bruciato un terzo del campionato, e allora si taglino un terzo dello stipendio dei calciatori, un terzo dei diritti televisivi e infine un terzo delle tasse

Infine ricorda come anche in guerra c’è sempre chi si approfitta della situazione

Ho chiamato un amico dirigente dell’Asl di Cagliari, piangeva perché non ha né strutture né medici. Ed è a corto di mascherine. Ai i 180 posti in terapia intensiva della Lombardia la Sardegna risponde con 10. Ho comprato quindici respiratori e li ho spediti a Cagliari. C’è gente che in tempo di guerre, perché questa è una guerra, specula anche su strumenti necessari. Mi hanno chiesto 25mila euro per un respiratore che di listino viene dai 2.500 ai 3.800 dollari

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