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Ufficiale: la Serie A non si ferma, prossima giornata con 6 partite a porte chiuse

Il Ministro dello Sport al Tg2: “Il decreto sarà firmato stanotte o domattina, il divieto di manifestazioni sportive è stato esteso anche al Friuli Venezia Giulia, alla Liguria e all’Emilia-Romagna”

Ufficiale: la Serie A non si ferma, prossima giornata con 6 partite a porte chiuse

La Serie A non si ferma per l’epidemia di Coronavirus. Ma le 6 partite in programma nelle regioni coinvolte saranno giocate a porte chiuse. Lo ha confermato il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora a Tg2Post, spiegando che la riunione di questa sera a Palazzo Chigi insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stata convocata “per armonizzare i provvedimenti in un Dpcm che verrà firmato presumibilmente tra stanotte e domattina” e avere “tutta una serie di interventi molto concreti e precisi che mettessero insieme tutti i ministeri, perché l’ultima cosa che possiamo fare ora è andare in ordine sparso”.

In pratica mancano solo le firme ad un decreto già pronto, per garantire la soluzione già invocata nel pomeriggio dalla Federcalcio e dalla Lega di Serie A.

“Sono già in vigore ordinanze che vietano manifestazioni sportive fino a domenica prossima compresa, inizialmente nelle regioni di Piemonte, Lombardia e Veneto – ha detto Spadafora – Con i provvedimenti che stiamo firmando in questi minuti estendiamo (il divieto, ndr) anche al Friuli Venezia Giulia, alla Liguria e all’Emilia-Romagna, ma venendo anche incontro alle richieste legittime che sono arrivate dal mondo sportivo abbiamo consentito di disputare gli eventi a porte chiuse”.

Le partite di Serie A che si giocheranno senza pubblico sono:
Udinese-Fiorentina, sabato ore 18
Milan-Genoa, domenica 12.30
Parma-Spal e Sassuolo-Brescia, domenica alle 15
Juventus-Inter, domenica 20.45
Samp-Verona, lunedì alle 20.45 (che potrebbe essere coinvolta se le ordinanze dovessero essere prorogate)

“Non abbiamo assolutamente ritenuto di dover estendere questo provvedimento al resto d’Italia – ha continuato il Ministro – perché come ci ha spiegato la comunità scientifica-sanitaria, in questo momento esiste una zona dei focolai che è stata delimitata con azioni di contenimento molto dure e precise”.

“In queste ore mi sono arrivate tante segnalazioni da giovani come da atleti olimpionici, perché in alcune realtà si era creato del panico anche vietando nelle piccole palestre o nei centri sportivi l’allenamento di singole persone o di singole squadre. Abbiamo normato in questo senso: finché si tratta di luoghi chiusi, non aperti al pubblico e ben precisi fuori dalle aree oggetto dei focolai, è possibile continuare l’attività sportiva e gli allenamenti”.

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