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Non sembra di Muccino l’ultimo film di Muccino

La vita di quattro amici romani dissimili per estrazioni ed ambizioni, dai primi anni ’80 del secolo scorso ai nostri giorni. Musiche di Piovani e Baglioni

Non sembra di Muccino l’ultimo film di Muccino

Non sembra un ‘Muccino’ l’ultimo, “Gli anni più belli” che è da poco nelle sale cinematografiche, un film che racconta la vita di quattro amici romani dissimili per estrazioni ed ambizioni, dai primi anni ’80 del secolo scorso ai nostri giorni.

Giulio Ristuccia (Pierfrancesco Favino) è il figlio di un meccanico prezzolato ed è il leader del gruppo: i suoi amici inseparabili sono Paolo Incoronato (Kim Rossi Stuart), l’amante della letteratura legato ad una madre opprimente e Riccardo Morozzi (Claudio Santamaria) detto Sopravvisù, figlio di una coppia borghese di sinistra conosciuto ad una manifestazione politica. Anello di congiunzione tra i tre è Gemma (Micaela Ramazzotti) fidanzatina storica di Paolo. I quattro attraversano questi anni ognuno rincorrendo la sua ambizione: Giulio da avvocato d’ufficio diviene un legale che difende Angelucci (Francesco Acquaroli) un potente squalo politico, Paolo cerca di inserirsi nella Scuola perso nelle sue fragilità, Riccardo prova la carriera nelle redazioni Cultura dei giornali. Gemma rimbalza tra Napoli e Roma cambiando uomini.

Le storie minime dei personaggi sono ritmate dagli avvenimenti della Storia e del costume: il movimento studentesco, la caduta del Muri di Berlino, i Mondiali di calcio del ’90, Mani pulite e la discesa in campo di Berlusconi, fino al Movimento 5 stelle. Ma le storie dei protagonisti non sembrano risentirne: i loro drammi personali ed i loro piccoli successi vanno avanti d’inerzia. Il film ha il merito di essere ricostruito con fedeltà per quanto concerne gli ambienti – un plauso allo scenografo Tonino Zera – e gode della direzione delle musiche di Nicola Piovani e di un inedito di Claudio Baglioni da cui prende il titolo. “Gli anni più belli” sono forse quelli che ci danno il senso e che consentono riavvicinamenti che credevamo impossibili.

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