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Napoli-Lecce 2-3, pagelle / Ci eravamo illusi che il Napoli fosse guarito, il Lecce sembrava il Real Madrid

Il disastro della difesa, lo smarrimento di Lobotka, gli sprechi di Zielinski e Milik e poi il rigore non dato al polacco. Un pomeriggio da incubo

Napoli-Lecce 2-3, pagelle / Ci eravamo illusi che il Napoli fosse guarito, il Lecce sembrava il Real Madrid

OSPINA. Quella respinta è un assist magnifico per il redivivo Lapadula, che ringrazia e insacca. In positivo, è decisivo una sola volta, sulla testa di Barak. Per il resto sempre viva Meret – 5

Quell’immagine tornerà a perseguitarmi per tutta la notte, lo so – 4,5

DI LORENZO. Torna nel suo habitat naturale, la fascia destra, ed è subito un clamoroso disastro. E’ proprio da lì che i giallorossi di Puglia martellano la nostra povera difesa, con l’incursione dell’ex prodigio Saponara che conduce allo zero a uno. Indi, il malcapitato Di Lorenzo assiste inerme all’uno a due. Un pomeriggio orribile per lui – 4,5

Proprio ora che si era abituato a stare al centro deve riabituarsi di nuovo a stare a destra. Il problema è che quelli che sono tornati al centro non ricordano più come si fa e forse dovrebbero essere spostati di nuovo un po’ a destra, o a sinistra, ma sicuramente non al centro. Non so se hai capito quello che voglio dire, Fabrizio – 5

MAKSIMOVIC. Gattuso ha scelto ha azzeccato l’aggettivo giusto per la squadra di oggi: passiva. E passiva più di tutti è stata la difesa, con il ritorno di due centrali di ruolo: nessuno di loro ha dato sicurezza – 5

E’ lui che tiene in gioco Lapadula sul gol del vantaggio del Lecce. Complimenti – 5

KOULIBALY. A parte la cappellata di Ospina sullo zero a uno, da notare che Lapadula era solo soletto a ribattere in rete. Il rientro del nostro amato Kalidou, cara Ilaria, è un film horror senza fine – 5

Peggio dell’incubo che mi farà vivere Ospina, Fabrizio. In difficoltà su tutto. Goffo, disattento, sgraziato. Imbambolato. Si perde Lapadula come Ospina si perde la palla che praticamente doveva essere sua – 4

MARIO RUI. L’unico a prendere la sufficienza là dietro, se non altro per la mole di gioco offensivo che macina, metro dopo metro. Condannarlo per quel fallo tattico che causa la punizione dell’uno a tre mi sembra eccessivo: Mancosu ha fatto una prodezza balistica. E prima ancora c’era un fallo per il Napule – 6

Se non altro si dà da fare. Anzi, ci prova fino alla fine. E come dici tu sul gioiello di Mancosu c’era poco da fare – 6

LOBOTKA. Quarantacinque minuti per smarrirsi nell’insensato modulo di Gattuso – 5

Completamente fuori fase, direi che non ci ha capito niente per tutto il tempo che è rimasto in campo. Non faceva che rappresentare un ostacolo per Demme – 4,5

MERTENS dal 45’. Entra e il Napule segna: che significa, Ilaria? Si potrebbe fare un test per misurare il gattusismo dei tifosi, ma lasciamo perdere – 6

Non solo segna, ma si sveglia proprio, il Napoli, Fabrizio – 6

DEMME. Che piaccia o no, è la pietra angolare su cui Gattuso sta edificando il suo Napule. Tocca miliardi di palle, impostando o recuperando. Difetta di un po’ di qualità e questo si vede nei momenti topici quando bisognerebbe rimontare – 6,5

Prova a mettere ordine fino alla fine, anche se sembra ancora un po’ grezzo – 7 

ZIELINSKI. Lui e il connazionale Arcadio sprecano tantissimo. Questione di troppa sufficienza o mancanza di cazzimma. Sullo zero a zero spreca di testa e dà una palla d’oro al citato Arcadio. Nel secondo tempo gioca più arretrato (tolto Lobotka) e copre di più – 5,5

Si perde nelle cosiddette cuciture finali e da uno con la sua classe non te lo aspetti, o meglio, vorresti che smettesse di farlo e finalmente si confezionasse tutto intero un abito su misura sartoriale. Le sue mani sono capaci di farlo – 5 

POLITANO. Nei primi trenta minuti è attivo assai, cioè il contrario di passivo. Qualche spunto notevole e soprattutto la certezza che anche a destra si può avere qualcuno che supera l’uomo – 6

Molto vivace, hai ragione, poi appassisce e inizia a sprecare. Tende a spostarsi troppo verso i limiti del campo – 6

CALLEJON dal 61’. L’unica nota lieta è che l’Ispanico ritrova il gol, ma si perde comunque – 6

E noi per quello gli diamo la sufficienza – 6

MILIK. Diciamolo chiaramente: non era giornata per lui. Appena lunedì scorso ci aveva meravigliato di testa e oggi riprende a colpirla male, come al 10’: poteva essere l’uno a zero. Indi non aggancia quel passaggio di Zielinski: d’accordo forse era un po’ lungo ma si poteva fare. Infine stava per sbagliare persino il gol – 5

Che svogliatezza, che sciatteria, mamma mia… – 5  

INSIGNE. Bene sulla fascia, così così quando cerca un buco dove infilarsi per entrare in area. Anche lui fa lo sprecone dinnanzi a Vigorito, come al 55’ quando si trova faccia a faccia con lui e gli tira addosso – 5,5

Pallido e opaco, quasi intimorito, sicuramente non aveva genio di fare niente – 5 

LOZANO dal 76’. Nel finale convulso riesce finanche a tirare in porta – senza voto

Ho capito Fabrizio, ma quello non era un tiro! Questo chissà come viene messo in campo con questi chiari di luna e manco un poco di cazzimma tira fuori! – 5

GATTUSO. L’ingresso di Ciro sembrava aver raddrizzato la partita. E invece il Lecce è diventato una sorta di Real Madrid. Gattuso è arrivato l’11 dicembre: ormai sono due mesi che lavora con questo gruppo e ancora deve far mentalizzare la cattiveria o cazzimma che vuole lui. Aggiungo: giocare alla morte contro la Juve e non farlo contro il Lecce è segno di grande provincialismo. E si continua a perdere in casa, in perfetta continuità con Ancelotti – 4

Peccato. Ci eravamo illusi che il Napoli fosse guarito, o che stesse prendendo la medicina giusta. Adesso bisognerà tornare dal dottore. Però, Fabrizio, come la colpa non era di Ancelotti non è nemmeno di Gattuso. L’errore più grande di Ringhio, oggi, credo sia stato mettere in campo contemporaneamente Maksimovic e Koulibaly, che almeno si sarebbero dovuti alternare. Detto questo, appunto, la medicina è ancora da trovare – 5

ARBITRO GIUA. E’ un trentenne e dicono che sia uno dei giovani più promettenti della classe arbitrale. Dio ce ne scampi. Ha falsato il risultato con il rigore non dato a Milik. E prima della punizione fatale del Lecce c’era un altro fallo per il Napule – 3

Non è mica nuovo ad arbitraggi inconsulti, Fabrizio. Ne ha già dato esempio. Giovane o non giovane, è stato assurda la frase pronunciata. La presunzione degli arbitri e la rigidità nel non voler riconoscere di poter sbagliare e che il Var c’è proprio per aiutarli a sbagliare meno era tutta terribilmente là – 2 

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