Malagò anti-psicosi: Europei non in discussione, danni incalcolabili per lo sport

Il Presidente del Coni cerca di placare l'ansia per la diffusione del coronavirus e avverte: "Lo sport vale il 2% del Pil, nessuno da noi mette in discussione i grandi eventi di giugno luglio e agosto"

Malagò

“Da noi in Italia, in questo momento, nessuno mette in discussione che c’è un evento sportivo a giugno, a luglio, agosto, malgrado abbiamo questi provvedimenti. Nessuno mette in discussione che c’è l’Europeo di calcio, gli Internazionali d’Italia di tennis. Il discorso è contingente a questi giorni. E’ chiaro che lo devi circoscrivere”.

Giovanni Malagò butta litri di acqua sul fuoco della psicosi da coronavirus. Presidente del Coni parla ad Agorà, su Rai Tre, e conferma lo svolgimento degli Europei di calcio, delle finali di Coppa del mondo di sci a Cortina e, a certe condizioni, della Milano Sanremo di ciclismo. Ma in una lunga intervista sul Corriere dello Sport spiega meglio:

“Lo sport rappresenta il 2 per cento del Pil, più l’indotto. C’è un danno economico enorme, ma c’è anche un danno propriamente sportivo. Se ti annullo una competizione in casa, valida per la qualificazione olimpica, la tua squadra avrà meno chance. Se hai una finale di Coppa del mondo di un grande sport, che è a rischio, il danno per quella disciplina si proietta nel futuro. Ed è incalcolabile”.

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