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Gattuso: “Domani dobbiamo giocare come se vincendo ci dessero la Champions”

L’allenatore del Napoli in conferenza stampa: “Bisogna giocare con grande umiltà. Con il veleno addosso e il coltello tra i denti”

Gattuso: “Domani dobbiamo giocare come se vincendo ci dessero la Champions”

Alla vigilia di Napoli-Lecce, in programma domani pomeriggio alle 15 allo Stadio San Paolo, l’allenatore del Napoli, Rino Gattuso, ha parlato in conferenza stampa.

Giusto pensare partita dopo partita o si può porre un obiettivo?

Domani c’è una grande trappola. Se la mia squadra non interpreta bene la partita contro questa squadra che palleggia in faccia e non abbiamo voglia di rubare palla sarà molto difficile. Non è un caso che il Lecce ha pareggiato con Inter e Juve. Gioca a viso aperto e può far male. Non dobbiamo pensare dove saremo a fine partita ma prepararla bene mentalmente. Voglio vedere la cattiveria che ho visto ultimamente. Abbiamo tutto da perdere.

Le condizioni del gruppo? Rientrano i senatori. Ipotizzabile turnover?

Bisogna ragionare che abbiamo 4 difensori centrali, se stanno bene Di Lorenzo torna al suo posto. Ogni partita i 4 si giocano un posto. Poi abbiamo 4 terzini e si giocano 2 posti. Per questo abbiamo voluto i doppi ruoli. Sicuramente domani Koulibaly giocherà dal primo minuto a meno che non succeda qualcosa oggi.

Il tuo futuro?

Il mio futuro oggi non ha importanza, è più importante quello del Napoli. Non ho fretta, sono orgoglioso di allenare il Napoli, poi vediamo. Ora non è il caso di parlare del mio contratto. La mia priorità è esprimere un gioco all’altezza della società e far crescere i giocatori.

Penso che ci dobbiamo muovere, stare in movimento, per quello che vogliamo fare. Non è che perché lo stadio spinge sembra ci hanno tirato 20 volte in porta e ci impauriamo. La squadra, dopo che succede un episodio, dà la sensazione di perdere sicurezza. Dobbiamo essere bravi su questo. Prepariamo un certo tipo di calcio durante la settimana, poi dobbiamo giocare convinti. La partita contro la Samp se non veniva l’eurogol di Quagliarella poteva finire diversamente. Bisogna essere bravi a leggerla.

Oggi il Napoli è più tuo?

Sono contento di quello che stiamo facendo. La soddisfazione la ho durante la settimana. A volte in partita si deve raccogliere. Sono contento per come la squadra lavora, per l’impegno che ci mettono, è quello che mi piace. Se ogni giorno stuzzichi la squadra recepisce, ha voglia di stare in campo. Il lavoro più grande è stato di non perdere giocatori per il carico di lavoro pesante. Abbiamo cambiato qualcosa e la squadra ha dato e dà grande disponibilità. Spero che l’entusiasmo non venga a mancare. E’ ai ragazzi che bisogna fare i complimenti.

Tante soluzioni a centrocampo. Da che era un problema è diventato un punto di forza?

Sono giocatori funzionali come piacciono a me. Non è un caso che Elmas era dentro l’area contro la Sampdoria perché per giocare 4-3-3 bisogna fare determinati movimenti. Sono contento di tutti i giocatori. Qualcuno sta avendo meno spazio, siamo in tanti, per me è difficile, ma sono content di avere difficoltà a scegliere chi deve giocare dal primo minuto. I giocatori non devono mollare. Devono lavorare con serierà. A volte è difficile dire a chi non gioca mai di impegnarsi, ma è il nostro lavoro.

Sicurezza o tattica?

Bisogna pensare tutti allo stesso modo. Dobbiamo giocare da squadra, vuol dire fare le cose sempre a mille all’ora con una sola testa. I 4 difensori se rompiamo e diventano 3 dobbiamo salire, se i centrocampisti perdono palla dobbiamo metterci una pezza. Dobbiamo credere in quello che si fa e dare continuità, cosa che spesso non facciamo.

Allan e Fabian?

Fabian ha fatto poco per 10 giorni, febbre sempre alta, sono due giorni che si allena, non è al meglio. Allan si allena da 4, 5 giorni, ci ho parlato ieri oggi lo valutiamo, voglio sentire che stanno bene al 100% preferisco mettere chi sta bene. Allan ce la sta mettendo tutta anche lui.

Se si commettesse qualche errore sarebbe una delusione?

Non ci voglio pensare. Contro la Fiorentina abbiamo fatto una prestazione imbarazzante, abbiamo toccato il fondo a livello caratteriale. Non ci voglio pensare. Oggi abbiamo il dovere di preparare partita dopo partita poi vedremo dove arriveremo. Oggi valiamo tutti 30 punti. Insigne ieri ha detto che abbiamo fatto i danni, li abbiamo fatti tutti, anche io da quando sono arrivato, Lorenzo con i suoi compagni, tutti. Per questo non ci possiamo permettere di pensare cosa saremo tra 7 o 8 partite. Pensiamo a domani. Già aver riacceso l’entusiasmo in città è un passo in avanti. Adesso bisogna battere il ferro finché è caldo. La squadra è forte.

Il Lecce gioca con due sistemi, hai ipotizzato entrambi?

Sì, i complimenti a Liverani li faccio anche io, ha fatto un miracolo già a Pisa. E’ allenatore giovane ma molto preparato e furbo, sa di calcio tanto, fa giocare bene le sue squadre, gli piace, per questo domani non dobbiamo sbroccare perché il Lecce ci palleggia in faccia, dobbiamo tenere botta. Lo fanno in tutti gli stadi, ci provano sempre, non è una squadra che ti aspetta.

Hai detto che le partite possono cambiare in 5 minuti, anche grazie all’allenatore, quando hai cambiato per il rigore?

Il cambio Mertens non l’ho fatto sul rigore.

Mazzola si è sorpreso della scelta del Napoli.

Non ci casco su ste robe. Da giocatore mi dicevano che avevo ferri da stiro al posto dei piedi, Non mi gaso quando mi fanno i complimenti e non mi deprimo quando non me li fanno. Questo lavoro mi diverte tantissimo, quando ho il fischietto in bocca in mezzo al campo sto benissimo, il resto non mi piace tanto.

Credi alla possibilità della Champions?

So che è difficile, ma voglio vedere qualcosa che ancora la consapevolezza della forza della squadra negli occhi dei calciatori. Io lo so che è forte, ma voglio vedere la continuità. Tutte le squadre soffrono, dobbiamo migliorare questo. Essere forti anche su quello che non ci piace, andare a battagliare. Oggi non possiamo buttare le partite sulla rissa, sulla caciara, è qualcosa che ancora non conosciamo. Voglio vedere quello, poi vediamo.

Mertens e Milik sono un’alternativa tra loro o una coppia?

Possono essere tutti e due bisogna vedere come vogliamo giocare. Mertens può essere prima o seconda punta e attaccante esterno. Sono giocatori importanti.

Ha sottolineato la consapevolezza che vuole vedere. Come si lavora con loro su questo?

Questa è la paura di domani. Abbiamo 40mila e passa tifosi non dobbiamo sottovalutarla, bisogna migliorare in campo, fuori dal campo, tutta la settimana, lavorare sugli errori, mettersi a disposizione, non solo in allenamento, bisogna mettere in condizione i nuovi, fargli sentire il calore, farli sentire a casa, mettersi a disposizione del compagno anche fuori dal campo perché la squadra ha sofferto ma ne è uscita fuori tutta insieme, avevano voglia di uscire dal momento negativo e adesso dobbiamo continuare. E’ una squadra che ha grandi margini di miglioramento, bisogna continuare, pedalare, venire qua e starci con entusiasmo cinque o sei ore al giorno, perché quando stai bene in un ambiente non ti pesa. Il salto lo abbiamo fatto su questo. La squadra oggi vive il centro sta bene. Non dobbiamo essere un peso, io il direttore, devono stare bene con noi, sapere che si possono sfogare con noi. Questo voglio vedere, il segreto è questo.

Politano?

Giocatore Forte, che gioca a piede invertito, ha velocità e tecnica, ci può dare grossa mano, diverso da Callejon, abbiamo tante alternative in tutte le posizioni. Non solo a destra ma in tutte le posizioni.

Ha parlato di squadra che poteva fare tanto e voleva entrare nella mente dei giocatori, come ha fatto?

Ho paura, non ho fatto nulla per entrarci, sono arrivato e ho cominciato a lavorare, ad andare in direzione che io e la società volevamo fare. I giocatori si sono messi a disposizione, noi siamo stati bravi. non è stato immediato perché se giochi il nostro calcio è difficile, ci vuole tempo. una squadra che vuole costruire dal basso è più difficile, lo sapevamo. Ho commesso l’errore di andare subito alla ricerca di fare quello che volevo, ma potevo fare anche qualcosa di diverso. Se cominci così, a chiedere una cosa, e poi a fare un passo indietro, dai un segnale negativo alla squadra, allora ho preferito prendere qualche legnata prima con la consapevolezza di aver sbagliato perhcé li ho messi in condizione di fare qualcosa per cui non erano pronti, ma il fatto di non aver cambiato non mi ha fatto scombussolare mentalmente i giocatori. Ma di qualcosa la colpa è stata la mia. Non erano pronti, allora, sia fisicamente che tecnicamente. I meriti sono i loro, non ne voglio io. Voglio solo i meriti di far rispettare le regole, quello è il lavoro più difficile, che tutti arrivano la mattina e sanno cosa devono fare. Il resto ci arrivi, perché hanno voglia, ma le regole per diventare una squadra forte ci vogliono.

Lozano sta migliorando?

Sta lavorando, ma ora da parte mia ci deve essere bravura di continuare a farlo lavorare così. Devo dargli la possibilità, ma contro di lui non ho nulla, faccio delle scelte. so che è un patrimonio della società, che soffre perché non sta giocando, ma secondo me bisogna provarlo anche a sinistra, per me. Può fare qualcosa anche lì, vedendo come si sta muovendo. Da due settimane l’ho messo a sinistra e lo vedo a suo agio. All’inizio lo vedevo a destra, ora mi sta dando più soddisfazione.

Su Meret:

Da quando sono arrivato sembra che ce l’abbia con Meret ad ascoltare voi. In passato Meret aveva giocato il 60% delle partite e Ospina il 40. L’unico problema è che Giuntoli e il presidente hanno comprato i tre portieri forti. E’ un giocatore forte, importante, in questo momento però c’è pure un altro forte e anche il terzo. Per questo faccio le scelte, per il bene della squadra.

Nei momenti di sofferenza, Milik ha le qualità per far salire la squadra? come ovviare?

Palleggiando. Chi ha detto che non si può palleggiare per 70-80 minuti? Bisogna muoversi, quando non ci riesci non è perché non hai forze ma perché non stai in movimento, non sali. Il problema non è Milik. Dobbiamo stare tranquilli, metterci a posto e muoverci, ci alleniamo per questo, non per avere addominali o gambe grosse. Milik è uno dei più forti in attacco che lega il gioco, ce ne sono pochi di attaccanti come lui che legano, al mondo. Dobbiamo metterlo in condizione di esprimersi al massimo. Ti dà una mano, ma noi dobbiamo essere più bravi, quando gli arriva palla, di salire e non lasciarlo solo contro 4.

Hai detto alla squadra di guardare la classifica?

Alle tre oggi me l’hai ricordato e glielo dico. Anche io sono scaramantico, ma domani non dobbiamo ricordare nessuna classifica, bisogna giocare con grande umiltà. Domani non giochiamo contro il Lecce, ma contro una squadra fortissima che ci può mettere in difficoltà. Dobbiamo giocare con il veleno addosso e il coltello tra i denti. Dobbiamo pensare che se vinciamo ci danno la Champions League.

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