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Djokovic: “Da piccolo non avevo nemmeno pane e acqua, è il segreto della mia fame”

Il tennista serbo racconta alla BBC la sua infanzia a Belgrado, al tempo dell’embargo: “Vengo dal nulla, ci ripenso e spingo ancora più forte”

Djokovic: “Da piccolo non avevo nemmeno pane e acqua, è il segreto della mia fame”

Il segreto del suo successo non è il dolce stil tennis di Federer, né l’agonismo imperiale di Nadal. Il segreto di Novak Djokovic è la fame, e la sete. Letteralmente tramutatasi in retorica del sacrificio nel corso di una delle carriere più vincenti dello sport, ma cominciata con l’embargo in Serbia. Nole l’ha ricordato in una intervista alla BBC, all’indomani della vittoria del suo ottavo Australian Open.

“Vengo letteralmente dal nulla e da un’infanzia in vissuta in circostanze particolarmente difficili assieme alla mia famiglia. E’ da lì che trovo la mia marcia in più”.

Djokovic ha vinto a 32 anni il suo diciassettesimo Grande Slam battendo Thiem 6-4 4-6 2-6 6-3 6-4 nella finale di Melbourne, l’ennesima conquistata di pure attitudine.

“Sono cresciuto in Serbia in un momento difficile, c’era l’embargo. Facevamo le file per il pane, il latte, l’acqua… per le cose basilari della vita. E’ il genere di cose che ti rende più forte e affamato di successo, qualsiasi sia la cosa che scegli di fare. Questa è stata probabilmente è stata la mia fortuna. Ripensare a questo, ricordandomi da dove vengo, mi ispira sempre, mi motiva a spingere ancora più forte”.

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