Quella segnata contro il Lecce è stata l’80sima rete dello spagnolo. Continua a stupire nonostante la sua avventura in azzurro sia ai titoli di coda

La rete di Callejon contro il Lecce è stata la sua ottantesima in maglia azzurra. Da quando Benitez lo ha portato a Napoli, sette anni fa, non è cambiato nulla nei suoi movimenti.
“Anche adesso che stanno per scivolare i titoli di coda, perché il tempo sarà anche un galantuomo ma a modo suo è anche un po’ «carogna», e questa storia sta per finire. Quattro mesi ancora di Callejon, che rappresenta una slide per il museo della memoria: lancio, taglio, gol (o assist)”.
Domenica è entrato dalla panchina, cosa che gli è successa molto di rado.
“Ha aspettato che si sviluppasse un’azione, stavolta centrale, ha ispirato Demmne che ha scucchiaiato al di là di Lucioni, proteso in un rovesciata disperata, poi, avendo il copione subito una variazione, Callejon s’è inventato una rovesciata. Ma la matrice del gol resta quella: io sono qua, sapete dove trovarmi”.
Domani il Napoli giocherà contro l’Inter e Callejon è particolarmente ispirato dai nerazzurri, e anche da San Siro.
“A San Siro anche, due volte, in un 2-2 che fu tutto suo, anche se le irruzioni e le conclusioni nacquero in maniera differente. Con l’Inter ci ha preso gusto: ne ha segnati complessivamente quattro, tre dei quali a San Siro, uno stadio che l’ispira, perché pure con il Milan gli è riuscito di metterci la faccia. La Scala del calcio è per uno dei tenori”.