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CorSera: Rrhamani e Petagna, quando i nuovi acquisti sfidano la futura squadra e devono giocarsi tutto

Il mercato di riparazione è stato caratterizzato da affari conclusi ora per giugno ma, prima, ci sono gli incontri in campo e non si può fallire 

Il mercato di riparazione è stato caratterizzato da affari conclusi adesso ma che vedranno l’arrivo dei calciatori nelle loro nuove squadre solo in estate. E’ il caso di Kulusevksi, di Amrabat, e anche di due nuovi acquisti del Napoli, Rrhamani e Petagna.

Prima di giugno, però, ciascuno di loro dovrà scontrarsi sul campo proprio con la squadra con cui ha appena firmato. E ci sarà da divertirsi. O anche da non dormire la notte.

Il Corriere della Sera si sofferma sui vari incroci all’orizzonte.

Kulusevski ha già avuto modo di confrontarsi con la Juventus appena venti giorni dopo la sua firma con i bianconeri, il 19 gennaio.

“Peccato che nella sfida del 19 gennaio (2-1 per i bianconeri) lo svedese classe 2000 sia stato il peggiore in campo, quasi impaurito, scatenando non tanto i sospetti, quanto le ironie di chi sottovaluta la professionalità dei giocatori”.

Amrabat, che nonostante sia stato a un passo dal Napoli ha poi firmato in extremis con la Fiorentina, incontrerà i viola il 19 aprile. In queste ore, sui social, si è prodigato in effusioni per la sua nuova squadra ma “non potrà di certo rallentare la sua corsa incessante in mezzo al campo”.

Idem Rrahmani, che avrà il suo incontro con il Napoli, con cui ha firmato appunto in questa sessione, e per giugno, l’8 marzo. Per lui ci sarà una difficoltà in più, scrive il quotidiano:

“la sua tifoseria attuale non ha in simpatia quella della sua prossima squadra”.

Ancora più difficile il compito di Petagna, della Spal, anche lui nuovo tesserato azzurro in previsione di giugno.

“Il 14 marzo giocherà al San Paolo contro la sua prossima squadra, che  magari sarà tornata in corsa per l’Europa. A giudicare dall’attuale classifica della Spal, sarà una partita da giocare alla morte, per tentare l’impresa della salvezza. Questa sì è roba da non dormirci la notte”.

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