Il Giornale: le multe della Lazio ai tifosi dimostrano che allo stadio non esistono sconosciuti

Esistono i mezzi per identificare i violenti e i razzisti, usiamoli per rinfrescare l'aria, come ha fatto Lotito, che ha fatto più di tutti i suoi colleghi insieme

la lazio alle prese con i no vax

Su Il Giornale, Roberto Perrone scrive del caso Lotito. Il presidente della Lazio ha multato i tifosi che si sono resi responsabili di saluti nazisti in occasione di Lazio-Rennes di Europa League. Scrive Perrone:

“Può piacere o non piacere, si può sorridere oppure ci si può scandalizzare per le sue gaffe, si può accettare o meno che sia il padrone del calcio italiano, ma Claudio Lotito nei rapporti con i tifosi, soprattutto con quelli più accesi (eufemismo), ha fatto più di tutti i suoi colleghi messi insieme”.

Il presidente della Lazio non ha guardato in faccia a nessuno. Nonostante le minacce e le contestazioni è andato dritto per la sua strada.

C’è una cosa molto importante che insegna questa storia, scrive.

“Negli stadi italiani non esistono “sconosciuti”. Tutti (e per tutti intendiamo club, lega, federazione, forze dell’ordine) hanno ormai i mezzi a disposizione per individuare non solo i violenti, non solo i razzisti, ma anche quelli che insultano un allenatore o un giocatore, i suoi parenti, o minacciano il vicino perché ha una sciarpa dell’altro colore. A costoro si può dare nome e cognome, si posso invitare a non inquinare l’ambiente e/o “convincerli” a stare al mondo rispettando il prossimo. Basta volerlo. Ormai, in uno stadio, come dimostra la storia di quel signore sorpreso mentre bacia l’amante, nessuno sfugge al grande occhio. Usiamolo per rinfrescare l’aria”.

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