Gattuso: «Il San Paolo non sia un alibi, siamo professionisti. Sono disposto a incontrare i tifosi»

In conferenza stampa: "Cosa possiamo rimproverare alla squadra? Nulla. Abbiamo fatto cose importanti ma abbiamo commesso ingenuità a livello individuale"

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Non dobbiamo pensare al San Paolo, dobbiamo pensare che non si vince dal 19 ottobre e quindi la gente non ci può applaudire. Qualcuno mi prende per scemo, ma la squadra a tratti ha espresso un buon gioco, Da quando sono arrivato io, abbiamo preso tre gol perché i giocatori sono sviolati. Guarderò anche i tacchetti. Non esiste la sfortuna. Bisogna tenere il campo, nel primo tempo ci siamo fatti superare troppe volte a centrocampo. Se miglioriamo a livello mentale e di condizione, la strada è questa.

Non voglio parlare di Fabian.

Dobbiamo giocare più da squadra, dobbiamo fare meno errori individuali. Cosa possiamo rimproverare alla squadra? Nulla. Abbiamo fatto cose importanti ma abbiamo commesso ingenuità a livello individuale. Non voglio trovare alibi, tante volte abbiamo giocato due contro due, forse dobbiamo stare contro due, scivolare meno, stare sul pezzo di più. Bisogna parlare del vissuto. È una squadra che da tanti anni non vive questa situazione così, devo lavorare su come uscirne, vedo una squadra viva, che si è consegnata. Credo che la strada da percorrere sia questa.

Se devo giudicare la linea dei quattro, si è mossa bene, abbiamo dato poca profondità. Il problema era quando palleggiavano, uscivamo sempre in ritardo e si creava col buco in mezzo. Nel secondo tempo, prima del terzo gol, li abbiamo tenuti 16 minuti là.

Faccio già fatica a fare l’allenatore, non è facile ma non deve esser un alibi, siamo professionisti, non dobbiamo cercare alibi. Se i tifosi si aspettano che questa squadra possa dare di più, giustamente, che posso dire? Posso dire di venire allo stadio, poi se perdiamo ci tirano i pomodori. Poi non ho le conoscenze per affrontare il problema, comunque sono disposto a incontrare i tifosi.

Sapevo di trovare questa situazione, altrimenti non sarei venuto. Sono contento di esser qua. Sapevo a cosa andavo incontro. C’è un aspetto positivo, i risultati è vero stanno facendo fatica, ma la passione è un aspetto positivo, la passione dei giocatori e di chi lavora con me.

Gli infortuni non sono tanti, se vediamo anche quelli delle altre squadre. Koulibaly, Ghoulam, Mertens che ancora per una settimana non sarà a disposizione, come Maksimovic. Non sta a me parlare di mercato, abbiamo un direttore molto molto bravo.

La squadra deve cominciare a giocare il calcio che sa fare, a mettere tutta la qualità di ogni singolo calciatore, poi bisogna leggere meglio quello che vogliamo fare senza palla, essere più compatti, decidere quando aspettare gli avversari o andare avanti, ci vuole tempo. Noi non possiamo aspettare gli altri, è una squadra cui piace . comandare il gioco, però dobbiamo tenere meglio il campo.

Nessun cambio fino all’81simo? Perché per me la partita l’abbiamo giocata bene, i giocatori che erano in campo hanno fatto quello che avevo chiesto.

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