Dopo 19 giornate ne sono stati fischiati 88, più del doppio della Premier. Le cause: la Var, l’aver ridimensionato la figura dell’arbitro, sminuendone l’autorità e le regole sui falli di mano

In Serie A si fischiano più rigori che nel resto d’Europa. Lo scrive il Corriere della Sera.
In questo scorcio di campionato, dopo 19 giornate, ne sono stati fischiati 88. Non ce n’erano mai stati tanti dal 2005-06. Una cifra che è più del doppio rispetto ai rigori fischiati in Premier League: 41.
Secondo il quotidiano, le cause sono essenzialmente tre.
“La causa dell’incremento dei rigori però è la Var, l’altra è aver ridimensionato la figura dell’arbitro, sminuendone la sua autorità. Ancor prima ha influito la confusione generata dalle nuove regole sul fallo di mano. Doveva essere un chiarimento, nei fatti sono talmente tante le variabili da prendere in considerazione che diventa impossibile, anche per i direttori di gara, decidere con certezza quando è rigore”.
Sul punto si esprime Graziano Cesari:
«L’arbitraggio italiano è diverso rispetto ad altri Paesi, interrompiamo a ogni contatto. L’arbitraggio europeo è più moderno, questo porta a un minutaggio di gioco maggiore e a meno falli fischiati».
Un’analisi corroborata dai dati relativi ad ammonizioni ed espulsioni, dove pure la Serie A vanta il primato. Finora sono state comminate 1.008 ammonizioni (in Premier 684) e 56 cartellini rossi (in Premier 23).
“Da noi si simula e si protesta di più, si ricorre costantemente al fallo tattico. Poi le nostre squadre vanno in Europa e pagano il conto, uscendo presto dalle coppe”.
La differenza tra Italia e Inghilterra sulla Var è che in Inghilterra la comunicazione del Var è considerata legge, l’arbitro la applica e basta.
“Sarà anche per questo che finora nelle 189 partite disputate in Premier League gli arbitri inglesi non sono mai andati a rivedere un’azione al monitor in campo. Zero volte. La prima e unica on field review (revisione in campo) c’è stata in Crystal Palace-Derby County di Coppa d’Inghilterra per accertare un’espulsione. Il pubblico inglese fischia non appena sul tabellone dello stadio compare la scritta «Var» e non importa se la decisione favorirà la propria squadra. Spegnerla è sbagliato, un utilizzo più rigoroso ma con meno rigori è auspicabile”.