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La famiglia Kean nel mirino dei cori razzisti. Il fratello di Moise: “Ne ho abbastanza di questo schifo”

L’ultimo episodio, domenica, contro il cugino Goh. Oggi Giovanni Kean si sfoga con il Corriere Torino: “Queste persone non devono più entrare negli stadi”

La famiglia Kean nel mirino dei cori razzisti. Il fratello di Moise: “Ne ho abbastanza di questo schifo”

Sul Corriere Torino le parole del fratello di Moise Kean, Giovanni. Anche lui calciatore professionista. Gioca nell’Atletico Torino categoria Eccellenza.

In passato è stato vittima di insulti razzisti. Oggi, che sta per diventare papà, è preoccupato. Racconta di essere tornato a Torino ma di voler tornare in serie C o D, sempre nelle vicinanze. Vorrebbe vivere e lavorare in una cultura calcistica più simile a inglese, come la Premier, dove milita Kean.

“È assurdo il fatto che si debba ancora parlare di razzismo nel 2019, davvero faccio fatica a crederlo. Sono stato spesso in Inghilterra per stare con Moise, ma basta seguire una partita in tv per capire come sia avanti anni luce rispetto alla nostra realtà”.

L’anno scorso, suo fratello Moise aveva affrontato di petto i cori razzisti che avevano indirizzato a lui e Matuidi i tifosi del cagliari. Domenica invece è capitato al cugino Goh, attaccante ventenne. Anche lui è stato vittima dei soliti cori, durante Cavese-Catanzaro.

Giovanni non ci sta. Sente il bisogno di urlare la propria rabbia:

“Ne ho abbastanza di questo schifo. Ma ci rendiamo conto? Parliamo di calcio, ci sono mille modi per insultare una persona, non mi interessa se era uno o dieci o cinquanta. In tanti mi hanno detto di lasciare stare, ma per me chi sbaglia deve pagare. Queste persone non devono più entrare negli stadi. Il razzismo va oltre il calcio, è un tasto che non si deve toccare. Sono nero e ne sono fiero, come sono italiano e ne sono fiero”.

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