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Il Napoli di Ancelotti non riesce a comporre il puzzle dei terzini

Sono uno snodo fondamentale per la costruzione del gioco, ma il mercato, gli infortuni e il mistero Ghoulam dovranno spingere il tecnico a inventarsi qualcosa

Il Napoli di Ancelotti non riesce a comporre il puzzle dei terzini
foto Calcio Napoli

Per capire l’imbuto in cui è finito il Napoli, bisogna guardare cosa sta succedendo ai suoi terzini, ruolo che dalla seconda metà della stagione scorsa Ancelotti aveva già messo al centro della propria idea di gioco – qualcuno la chiama identità – con i primi esperimenti su Callejon mezzala di passaggio, pronto cioè ad accentrarsi per fare spazio alle discese del vecchio numero 2 sulla destra. Ma il ruolo dei terzini è il più tormentato dagli infortuni, il puzzle si scompone e si ricompone secondo necessità, partita dopo partita.

Come funzionava con Sarri

Due anni fa, nel pieno del gioco sarrista, la certezza era che a destra Hysaj restava prevalentemente bloccato a protezione di Callejon, mentre a sinistra Ghoulam aveva margini molto ampi di intervento nell’azione e di dialogo con Hamsik (la famosa catena di sinistra su cui Allegri esercitò il suo sarcasmo). Poco prima del suo infortunio durante la partita contro il Manchester City, di Ghoulam si scriveva che fosse il falso regista del Napoli, perché era arrivato a toccare anche 100 palloni in una partita, una mole di gioco alla Jorginho.

Le intenzioni di Ancelotti. Un Ghoulam anche a destra

Nelle intenzioni di Ancelotti, l’arrivo di Di Lorenzo dall’Empoli serviva proprio a riequilibrare il gioco sui due versanti ed essere meno prevedibili. In sede di mercato Trippier aveva lo stesso identikit. La costruzione del gioco attraverso i terzini è uno dei tratti più evidenti di quella che chiamiamo modernità nel calcio. Per lo stesso motivo l’interesse era caduto sulla figura di un giovane come Kieran Tierney per la fascia sinistra, nella consapevolezza che nel ruolo il Napoli dovesse fare qualcosa, aumentare la qualità degli interpreti, per sostenere tanta idea di mole di gioco laterale. Per un motivo o un altro, sono rimasti tutti i vecchi. Di Lorenzo è stata almeno un’addizione di rilievo. Ancelotti lo sta valorizzando al punto da averlo portato alla convocazione in Nazionale: gioca in media 10 azioni in più rispetto ad Empoli e sbaglia il 4% in meno dei palloni. Di Lorenzo a destra doveva essere il Ghoulam di sinistra.

Il piano B. Torniamo a Mario Rui

Ma questo secondo Ghoulam di Ancelotti è un mezzo mistero, ed è il Ghoulam meno coinvolto nell’azione da quando è a Napoli. In media fa 37 passaggi a partita, sta scendendo ai livelli più marginali di Saint-Etienne, dove oscillava tra i 29 passaggi del 2012/13 e i 38 del 2010/11. Niente a che vedere con i 75 a partita con cui riempì le 15 presenze napoletane del 2017/18. Eppure, un piano B il Napoli era riuscito a metterlo in piedi. Con Mario Rui. Nelle due partite europee più importanti siamo riusciti a intravedere cosa avesse in testa Ancelotti per il suo Napoli quest’anno. Contro il Liverpool ha schierato Di Lorenzo a destra e Mario Rui a sinistra. Dopo Fabian Ruiz, sono stati i due giocatori del Napoli che hanno toccato più palloni. Tra Rui e Ruiz ce n’è stato appena uno di differenza (81 a 82). È stata la migliore partita a Napoli del portoghese. Nella stessa serata la percentuale di costruzione del gioco a destra ha toccato una soglia mai raggiunta prima: il 36% delle azioni sono nate da quella parte. Con la Juventus alla seconda giornata (Ghoulam sostituito al 45’) la percentuale era stata del 28%. Si è trattato solo di una primissima apparizione di ciò che nelle intenzioni di Ancelotti era un grosso sviluppo tattico, altre volte in seguito riabbozzato. Nella serata infausta contro il Cagliari, per la prima volta c’è stato il ribaltone: il Napoli ha costruito più a destra che a sinistra, mettendo Di Lorenzo nel cuore del gioco e affidandogli per la prima volta più di 100 palloni (105). Mario Rui ne ha toccati 85.

Il piano C. Proviamo con Malcuit

Ma a Genk si è fatto male Mario Rui. Serviva il piano C. Il Piano C è stato Malcuit, che ha dato subito una buona interpretazione dello sparito. Eccoci infatti alla seconda partita europea importante di cui si parlava prima, a Salisburgo, dove il piano Ancelotti ha trovato la sua applicazione più felice ed evidente, con Malcuit a destra. Il francese è stato il giocatore che ha toccato più palloni (82) – come nel turno precedente di campionato a Verona – mentre il secondo azzurro più coinvolto nella manovra è stato proprio Di Lorenzo a sinistra (74). Una manovra che si è sviluppata per il 40% delle azioni a destra (tanto) e il 39% a sinistra: in sostanza l’equilibrio desiderato. Con la coppia Hysaj-Ghoulam non succedeva. Pochi giorni dopo a Ferrara, abbiamo rivisto lo stesso equilibrio: 36% di azioni sia a destra sia a sinistra. Ma si è fatto male Malcuit. Siamo passati addirittura al piano D. In emergenza quel pomeriggio è toccato ad Allan andare a fare il terzino a destra. Al di là del risultato, sul piano dell’applicazione dei concetti, la cosa ha retto: Allan è stato il giocatore più coinvolto nella manovra con 112 palloni toccati. Contro l’Atalanta il piano D si è materializzato con il ritorno di Di Lorenzo a destra dopo tre partite e Luperto a sinistra. Qui il Napoli si è rifugiato negli antichi meccanismi di gioco, con Luperto a 82 palloni toccati (il secondo più coinvolto dopo Fabian) e solo 55 per Di Lorenzo. Stessa cosa più o meno ripetuta all’Olimpico contro la Roma con il ritorno di Mario Rui, 81 palloni per lui (secondo dietro i 112 di KK) e 70 per Di Lorenzo.

Cosa dobbiamo aspettarci

Ora siamo in una situazione complicata. Ghoulam resta l’enigma che impedisce di fare affidamento sulla coppia ideale e sulla carta titolare con Di Lorenzo. Malcuit era la perfetta controfigura di Di Lorenzo a destra, e con l’originale a sinistra il meccanismo abbiamo visto che funzionava lo stesso: ma resterà fuori per mesi. Hysaj, che ha solo 25 anni, è rimasto a Napoli – secondo il suo procuratore – felicissimo di restarvi ma senza nessuna voglia di rinnovare il contratto e ha giocato 54 minuti senza grosso entusiasmo e senza entusiasmare. Quanto sia affidabile è forse un mistero più grande della tenuta di Ghoulam. Restano altre soluzioni adattate. Come Luperto a sinistra. Come Allan a destra (quando tornerà, anche lui). Non sappiamo quanto Ancelotti creda in un Callejon terzino, situazione di gioco proposta da Mourinho al Real Madrid, e quanto eventualmente ci creda lui. Può essere un’idea. Se è vero che qualcosa bisogna inventarsi per uscire dall’imbuto e svoltare, bisogna inventarsela nel gioco dei laterali.

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