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Il furto a casa Allan era programmato, scricchiola il teorema anti-Napoli (sarà per la prossima volta)

Investigatori scettici su una regia dietro i due episodi di microcriminalità. Napoli si stava prestando all’ennesimo romanzo. Con vittime le povere signore catapultate in una clima di Gomorra.

Il furto a casa Allan era programmato, scricchiola il teorema anti-Napoli (sarà per la prossima volta)

L’ennesima crisi di napoletanità sembra avviarsi alla conclusione. Napoli, purtroppo, si sente sempre colpevole di tutto. E non resiste alla tentazione della solita messinscena. Perché se a Napoli rubano lo stereo in un’automobile, dietro c’è la mano di chissà chi. La manona e la manina (ma questa è solo per i più vecchi). Se ignoti entrano in un appartamento, è perché c’è un disegno. ì lo sappiamo, l’automobile è della signora Zielinski e la casa di Allan. A Napoli c’è sempre un disegno. Anche se poi ci sono tomi e tomi sulla disegregazione della camorra. Ma Napoli deve recitare un ruolo e ogni volta si presta. Anche se vecchia, stanca e annoiata.

Ma, guarda un po’, alla signora Zielinski hanno rubato lo stereo in una zona ad alta densità di furti d’auto. E molto probabilmente nemmeno sapevano chi fosse. Comincia a emergere che il furto a casa Allan era programmato. Per questo, i ladri avevano provveduto a staccare il cavo di una telecamera. Poi, non sono riusciti ad aprire la cassaforte.

Ovviamente le uniche incolpevoli sono le povere signore che giustamente hanno avuto paura, si sono improvvisamente sentite involontarie protagoniste di Gomorra e a casa non hanno voluto dormire più. Anche perché a Napoli se perdi due partite, e girano whatsapp che altrove farebbero ridere, ti ritrovi insultato dai social da bestie che si definiscono tifosi.

E comunque adesso, dopo che la Procura tempestivamente si era mossa, gli investigatori si mostrano scettici nei confronti del teorema anti-Napoli inteso anti-calciatori del Napoli. Due episodi di microcriminalità, come ce ne sono tanti. A Napoli come altrove.

Ci dispiace, ma pare proprio che per stavolta Napoli debba recitare il ruolo di città anonima. Il meraviglioso romanzo criminale, con l’intreccio pallone-malavita, stavolta si ferma in tipografia. Sarà per la prossima. Non mancherà occasione. Tanto, tranquilli, Napoli è sempre disponibile. E meno male che Gino Paoli e Ricky Gianco cantarono “Parigi con le gambe aperte”.

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