Cerdan morì in un disastro aereo. Nelle strofe composte dalla cantante un eterno inno all’amore e alla boxe
Su La Stampa la storia d’amore tra la cantante Edith Piaf e il pugile Marcel Cerdan e quella di una canzone che celebra un amore ancora vivo a distanza di 70 anni nata proprio il giorno della morte del pugile.
E’ il 27 ottobre 1949. Cerdan deve combattere contro il toro Jack La Motta. Parte da Parigi per andare a New York. All’incontro manca più di un mese, ma anticipa il viaggio perché in America c’è Edith Piaf.
Cerdan è sposato e ha due figli, ma tutto il mondo sa che i due si amano e sono legati. La Francia lo sa, approva la coppia. Si tratta di due idoli del Paese.
In ogni ristorante o bar in cui entri Cerdan, parte «La vie en Rose». Cerdan non fa che sentire quelle note. Decide di partire per raggiungere Edith. Non sa che sceglie la data del suo destino.
L’aereo su cui viaggia si schianta nella notte, poco prima delle 3. Nessuno delle 48 persone a bordo sopravvive.
La Piaf lo scopre diverse ore dopo, poco prima di un concerto. Si ubriaca per sopportare il dolore e riscrive «Hymne à l’amour» che ha composto 4 mesi prima, e che aveva dedicato proprio a Cerdan.
Sale sul palco, canta, sviene, distrutta dal dolore e dai farmaci con cui si è imbottita.
“Da lì sarà sempre nebbia, fino alla scomparsa nel 1963. Non solo per la brutale fine della storia con il pugile, ma di certo perché quello è stato il colpo di grazia a ogni speranza di felicità”.
Cerdan e la Piaf si erano conosciuti solo un anno prima, in America, durante una serata di rappresentanza. Dopo poche settimane, Cerdan era diventato campione del mondo.
Era il coronamento di un sogno, di una carriera iniziata per mantenere la famiglia. Era nato in Algeria e cresciuto a Casablanca. Rappresentava la Francia e il Nord Africa insieme. Combatteva perché aveva bisogno di soldi.
Morì mentre andava in America per prendersi la rivincita su La Motta, che lo aveva sconfitto in precedenza. Non ne era stato turbato perché c’era tempo per riprendersi e intanto per amare la Piaf.
Sono passati 70 anni da allora e Cerdan è sempre il pugile senza paura.
“Il peso medio che ha vinto più di 100 sfide e non si è curato di quella che ha perso perché pensava a lei ed era sicuro di rifarsi purché fosse con lei, con Edith Piaf”.
Del loro amore restano due carriere indimenticabili, delle immagini struggenti e una valigia con la scritta «la Motta arrivo» e le iniziali E.C. (Edith e Cerdan), ritrovata dopo il disastro aereo. Fu messa all’asta nel 2013. Restano lettere commoventi e un inno all’amore e alla boxe.
“Una canzone legata a una storia che forse non avrebbe retto al matrimonio di uno e all’inquietudine dell’altra, pure nel testo lei si chiede se si amano davvero. Solo per rispondersi che non è una domanda importante «nel cielo più nessun problema» ed è lì che sono rimasti nella notte tra il 27 e il 28 ottobre del 1949. Un anno in cui continuavano a cadere stelle”.