Il CorSport a Nicchi: “Perché solo quello di De Ligt non è rigore?”
Il quotidiano replica al capo degli arbitri: “Inaccettabili le sue parole. In altri casi specifici (anche Zielinski a Firenze) sono state prese decisioni diverse”

Un rigore non dato si può accettare. Un regolamento oscuro e contraddittorio si deve tollerare. Ma un presidente degli arbitri che pretende di dare lezione su ciò che egli stesso dimostra di non conoscere è davvero troppo
Comincia così lo sfogo di Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport a seguito della vicenda per il presunto fallo di mano di De Ligt in area. Barbano chiede apertamente a Nicchi perché, se l’episodio in questione non è rigore e la regola è così chiara, in altre occasioni lui ha approvato che vi fosse la lettura contraria?
Nicchi giustifica la decisione di non assegnare un rigore rifacendosi alla parte del regolamento che dice che non è rigore se, il pallone che tocca mani o braccia del calciatore, proviene direttamente dalla testa o dal corpo dello stesso. E, bisogna aggiungere, non conta neanche che il braccio di De Ligt nell’occasione sia largo e scomposto.
Nicchi però omette la seconda parte della regola, che esclude l’infrazione anche quando il pallone, che tocca man-braccia del calciatore, “proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino”.
Un comma che poteva essere applicato in Cagliari-Brescia quando all’8′ della ripresa Cerri è in elevazione nel tentativo di intercettare un cross, il pallone viene invece colpito di testa da Chancellor che si trova alle sue spalle, e sbatte sul suo braccio mentre sta ricadendo al suolo.
E ancora in Fiorentina-Napoli, dopo uno stop Zielinski apre le braccia per tenersi in equilibrio e Castrovilli lo anticipa di ginocchio scaraventando la palla sulle sue braccia. Un rigore che da regolamento non ci sarebbe, ma di cui Nicchi e Rizzoli non fanno alcuna menzione il giorno dopo quando si scusano invece per quello concesso al Napoli su presunta simulazione di Mertens.
A questo punto i casi sono due. O le regole non sono chiare, oppure Nicchi pensa di poterle girare come più gli conviene. rifiutando apertamente la seconda ipotesi, perché conosciamo la sua buona fede. M allora gli chiediamo di ammettere che sbaglia. Il braccio di De Ligt non era meno aperto di Cerri o Zielinski.