Il Fondo non può andare bene per un club 7 volte campione d’Europa. Le sue priorità sono i conti, non il campo, la cessione del club e non il lungo periodo
Del disastro Milan si è detto tutto, scrive Fabrizio Biasin su Libero. Come della panchina di Giampaolo in bilico.
Quello che nessuno sa è cosa pensa di tutto questo la società, e, nello specifico, Gazidis, uno dei dirigenti più pagati al mondo, con i suoi 4 milioni lordi di stipendio. E neppure si sa cosa ne pensa Elliott.
Il Fondo, scrive Biasin, assomiglia molto
“al grande Corrado Guzzanti quando si rivolge all’aborigeno e: «Abbboriggeno, ma io e te… che cazzo se dovemo dì?» con “il calcio” nei panni dell’abbboriggeno”.
Questo per dire che a Elliott la classifica interessa solo nell’ottica che meno punti portano meno plusvalenze.
“Il dato di fatto è che al Fondo interessa trovare un acquirente, non vincere le partite”.
E se Gazidis, che comanda, demanda la gestione a Boban e Maldini, che non comandano niente, con quest’ultimo che pubblicamente conferma Giampaolo ma sotto sotto valuta alternative, allora significa che la confusione è totale.
Il Fondo non può andare bene per un club 7 volte campione d’Europa per un motivo molto semplice: ha altre priorità, che sono i conti, e non il campo, la cessione del club e non il lungo periodo. L’abbattimento del monte ingaggi impedisce di puntare sull’esperienza.
E allora, conclude Biasin, l’epilogo era piuttosto scontato:
“una proprietà inesperta in ambito calcistico si affida a 2 dirigenti alla prima esperienza «gestionale», che a loro volta si affidano a un novello ds (Massara). Tutti insieme scelgono un tecnico inesperto a certi livelli e puntano su calciatori «in erba». Ma in quale altro modo poteva andare?”