Crepe nei rapporti, negli spogliatoi e con le tifoserie. La mancata firma con il Barcellona lascia colpiti molti dei personaggi coinvolti nella trattativa. Ferite che certo non si possono guarire con un cerotto
La faccenda Neymar-Psg-Barcellona è definitivamente chiusa (almeno fino a gennaio). Ma, scrive Marca, le crepe rimaste sul terreno dietro le spalle dell’attaccante, dopo quello che si può definire un vero e proprio terremoto, sono notevoli.
Crepe nei rapporti, negli spogliatoi, sul campo. Perché la mancata firma con il Barcellona lascia colpiti molti dei personaggi coinvolti nella trattativa, con ferite che certo non si possono guarire con un cerotto e che adesso dovranno riprendere la loro vita normale come se non fosse successo nulla.
Crepe a Barcellona
Gli effetti del terremoto Neymar sono evidenti a Barcellona, scrive il quotidiano spagnolo. Una parte dei tifosi non approva che il club non abbia fatto lo sforzo necessario per riportare il brasiliano al Camp Nou. Un’altra parte invece non gli perdona che sono stati messi in commercio importanti giocatori della squadra per far firmare uno solo che al Barca è stato a malapena due anni senza nemmeno lasciare grandi segni.
Sono toccati anche i calciatori. Molti di questi, come Rakitic, Semedo, Dembélé, Umtiti, Todibo, Arthur, sono stati proposti come merce di scambio e adesso devono far finta che non sia successo niente.
Crepe a Parigi
A Parigi la prima vittima è lo stesso Neymar, costretto a restare, almeno fino a gennaio, contro la sua volontà e in un ambiente ostile, come hanno dimostrato gli ultras con le ultime contestazioni.
E questa mancanza di pace sociale tra i tifosi e il brasiliano può influenzare la squadra e le decisioni di Tuchel. Un problema per l’allenatore, che si era già rassegnato all’idea di perdere una delle sue stelle e invece adesso deve ricostruire il tutto con un giocatore che non intende far parte della squadra.
Né sarà molto felice Mbappé, che dovrà di nuovo avere a che fare con Neymar, cosa che già non gradiva alla fine dell’ultima stagione. Perché vuole essere lui la stella indiscussa del Psg.
Scrive Marca:
“La trattativa si è interrotta, le posizioni si sono radicate, il dialogo si è trasformato in guerra di trincea e ora, con la tregua concordata senza che il Barcellona abbia fatto prigioniero Neymar, tutti gli attori inviati al fronte devono tornare al loro punto di partenza, scuotendosi il fango dal fondo dei pantaloni e con il compito di tornare a una vita quotidiana che è saltata in aria“.