Un giocatore che, con la sua esperienza, la sua intelligenza tattica e la sua cattiveria supporterà una squadra giovane come la Fiorentina

“Ribery alla Fiorentina è un guizzo. È una discesa sulla fascia con un paio di dribbling e palla in mezzo all’area di rigore”
così scrive Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport. Ribery alla Fiorentina è soprattutto un’idea in un mercato in cui le idee sono mancate.
Non si può prevedere quale sarà il suo apporto al campionato viola, ma sicuramente un calciatore di esperienza come Ribery serviva in una squadra nuova e giovane come la Fiorentina.
“Serviva un giocatore di fantasia, capace di saltare l’avversario, di creare occasioni, di rendere imprevedibile la parte finale della manovra. Un giocatore che tenga col fiato sospeso la gente”.
Ribery potrà insegnare molto ai ragazzi della Fiorentina, perché ha imparato dagli allenatori migliori di Europa. Ha vinto Champions, Coppa del Mondo, Supercoppa europea. Con il Bayern ha dominato il campionato tedesco.
Non sarà titolare in tutte le partite ma anche se giocherà solo 20 gare al suo livello, scrive Polverosi, ci sarà da divertirsi.
“Anche perché Ribery non è solo tecnica, fantasia, colpi di genio, è anche pressing, intelligenza tattica e cattiveria, tanta cattiveria”.
Alla Fiorentina della scorsa stagione mancava personalità e Pradé ha cercato di lavorare proprio su questo punto. Oggi Pezzella, Badelj, Pulgar, Boateng e Ribery sono una garanzia.
“Al primo giorno di Firenze, Ribery avrà comunque qualcosa da farsi perdonare. C’era anche lui in campo all’Allianz Arena di Monaco la sera del 17 febbraio di nove anni fa, la sera del terrificante Øvrebo e del gol di Klose in fuorigioco di un paio di metri. Erano gli ottavi di Champions, al ritorno passò il Bayern, uscì la Fiorentina. Per farsi perdonare davvero ha una sola possibilità: riportarla in Europa”.