Impone un cambiamento nel modo di difendere: suggerisce di opporsi con garbo. La speranza è che le regole vengano utilizzate sempre e che il Var funzioni. Non era rigore su Mertens
Rizzoli aveva avvertito che il nuovo regolamento sarebbe stato una rivoluzione, scrive Claudio Savelli su Libero. E aveva ragione visto cosa è successo in campo a Firenze.
Al Franchi ha subito fatto mostra di sé la nuova regola sui falli di mano. Rigore alla Fiorentina a causa del tocco di Zielinski. Un’applicazione corretta di una regola però troppo severa
“perché impone un cambiamento nel modo di difendere. I difendenti devono ora fare attenzione in area, soprattutto quelli abituati ad utilizzare molto il corpo: la fisicità rischia di diventare un boomerang. Meglio opporsi con garbo, in maniera composta, senza esagerare. È come se fosse richiesto a chi difende di rispettare una specie di galateo”.
La cosa importante è che le regole vengano applicate in tutte le partite e fino alla fine del campionato.
E che il Var funzioni. Perché, e qui veniamo al secondo caso controverso della partita, il rigore su Mertens non c’era. Sarebbe stato più corretto squalificare l’attaccante per simulazione.
È evidente, allora perché non è stato annullato?
“Forniamo una giustificazione: qui non c’è regolamento che tenga, dipende dalla capacità degli arbitri, ed evidentemente bisogna lavorarci. Pensate che Nicchi, il loro presidente, equipara la sua “squadra” a una Ferrari…”