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Le 10 cose da ricordare di Fiorentina-Napoli

L’abbraccio fra Ribéry e Ancelotti prima dell’inizio della partita. Quando ci si reincontra in altri tempi, in altre città, gli sguardi torvi sono sempre fuori luogo

Le 10 cose da ricordare di Fiorentina-Napoli

Il giro di campo di Commisso. Scene che ormai non si vedono più tanto spesso. Un popolo di tifosi che dice grazie al suo presidente. Risentiamoci quando venderà Chiesa.

L’abbraccio fra Ribéry e Ancelotti prima dell’inizio della partita. È probabile che a Monaco di Baviera tra loro le cose non siano andate sempre lisce, ma quando ci si reincontra in altri tempi, in altre città, gli sguardi torvi sono sempre fuori luogo.

I primi 25-30 minuti in cui non ci abbiamo capito niente. Una squadra scimunita prima dal delirio popolare che Firenze sta vivendo, dalla sua elettricità, e poi dal ritmo del pressing organizzato da Montella. Chiesa ha soppiantato Di Lorenzo sulla fascia e con un gol sotto sembrava la perfetta serata degli orrori.

La macchinosità del palleggio nei primi 25 minuti. Tutte le distanze erano sballate. Tutti i raccordi erano inesistenti. Con la nuova regola che consente di andare a pressare dentro l’area di rigore subito dopo la rimessa in gioco, ho pensato che prima o poi finiremo per rivedere il lancio lungo dal fondo come negli anni 70 per un pennellone in attacco.

La protezione della palla di Mertens per il gol del pareggio. La Fiorentina faceva gioco, il Napoli ha fatto la giocata che ha cambiato la partita. Prima ancora del tiro a giro è stato il controllo di Dries spalle alla porta a ribaltare la partita.

Il nervosismo di Koulibaly. Probabilmente Firenze gli evoca brutti ricordi: il cartellino rosso di due anni fa. Probabilmente sente che il corpo non fa ancora quel che la testa ordina dopo soli 9 giorni di lavoro. Sbaglia i tempi di un paio di entrate. Alza le mani davanti a Chiesa. Sputa a terra mentre molla un’occhiataccia a Sottil.

Il rigore maradonesco di Insigne. È andato sul dischetto aprendo il piatto, lui il destro come Diego faceva col sinistro. Senza incrociare ma calciando dritto, rasoterra, rapido, liscio, come una saponetta. Certo, se hai come la Fiorentina uno sponsor sulla maglia che si chiama Vargroup non ti aspetti che l’arbitro non vada a rivedere alla moviola il contatto su Mertens. Pradè ha poi spiegato che l’arbitro ha chiarito come ci fossero altre immagini che noi non abbiamo visto a confermare l’esistenza del fallo in area.

Il tocco di Callejon per la testa di Insigne. Una giocata che pare facile solo a chi non ha mai giocato. Far passare la palla con un tocco dolce al volo, tra il portiere e il difensore, per la testa di Insigne non era semplice. José artista. Rinnoviamogli in fretta questo contratto, presidente.

Shining Hysaj. La sostituzione nel finale con l’albanese al posto di Mertens ci ha consentito di vedere un poco di Callejon centravanti, in linea con il Napoli dei non specialisti, come detto ieri da Ancelotti in conferenza stampa. Ma ci ha dato almeno tre brividi su cinque giocate del terzino. L’ultima con il votta-votta delle polemiche con Ribéry.

L’anteprima della puntata di mister Condò su Sky dedicata ad Ancelotti. “Ibrahimovic a Napoli lo prenderei. Costa troppo. Se ci fa lo sconto…”.

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