Su Repubblica Firenze il soprintendente Pessina frena l’entusiasmo di Commisso: l’abbandono della classica struttura a D deve essere valutato. Si prevedono tempi lunghi

Il soprintendente Pessina frena gli entusiasmi di Commisso e del sindaco Nardella per il restyling dello stadio Franchi.
Ieri il Corriere Torino raccontava che il proprietario della Fiorentina preferirebbe rifare lo stadio esistente piuttosto che costruirne uno nuovo. E che il progetto che preferisce è quello che prevede l’abbattimento delle due curve, che si trasformerebbero in gradinate.
Oggi, sul punto, interviene il soprintendente Andrea Pessina.
A Repubblica Firenze spiega:
“Il Franchi è un edificio vincolato. E in linea generale mi viene da dire che quando si va ad immaginare una ristrutturazione di un edificio vincolato la forma ha la sua importanza. Come pure le demolizioni. Nulla è impossibile e io non ho visto nessun progetto ancora. Ma uno stravolgimento dell’opera di Nervi sarebbe difficile da accettare. Nel caso si volesse procedere ad abbattimenti, sulla base del nuovo regolamento del ministero, dovrà essere Roma, nella persona del direttore generale del Mibac, ad autorizzare”.
Il sindaco aveva detto sin dall’inizio che c’era da interpellare la Soprintendenza, per i vincoli esistenti sul Franchi, ma se occorre aspettare l’ok dai piani alti i tempi non saranno brevi. La salvaguardia della forma dell’impianto a “D” avrà la sua importanza nella valutazione che faranno a Roma.
Attenzione, però, Pessina non dice che abbattere le curve sia impossiile:
“Non ho visto il progetto ma qualsiasi alterazione deve avere una necessità, occorre capire in che misura è proposta. Un vincolo non impedisce cambiamenti ma li subordina. Il patron della Fiorentina vuole rapide indicazioni, noi ci prenderemo i nostri tempi”.
Al Comune sperano che il nuovo ministro dei beni culturali, cioè quello che sarà il capo di Pessina, sia favorevole al progetto. Spera sia nominata Anna Ascani del Pd, scrive il quotidiano.