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Il Sole 24 Ore: Con il divieto di scommesse l’Italia del calcio perde 100 milioni

La nuova norma del ddecreto Dignità incide negativamente su diversi settori e ci sono da considerare le ripercussioni occupazionali

Il Sole 24 Ore: Con il divieto di scommesse l’Italia del calcio perde 100 milioni

Dal 15 luglio scorso in Italia è vietata qualsiasi forma di pubblicità di giochi o scommesse con vincite di denaro

Dal 15 luglio scorso il Decreto Dignità ha vietato qualsiasi forma di pubblicità, diretta o indiretta, comunque effettuata e con qualsiasi mezzo, del gioco d’azzardo e delle scommesse. Una norma che intende combattere la ludopatia.

Nel settore audiovisivo i broadcasters perdono – secondo le stime di Confindustria Radio Tv – circa 60 milioni di euro di pubblicità.

Ripercussioni negative

Il Sole 24 Ore scrive che la nuova norma ha effetti negativi su diversi settori, con una riduzione della competitività delle aziende italiane. A cui si sommano le ripercussioni occupazionali su tutta la filiera del comparto delle scommesse.

Con l’entrata in vigore del Decreto, secondo l’Agcom, il sistema calcio italiano dovrà fare a meno di 100 milioni di euro all’anno.

Anche la Lega Serie A ha criticato l’introduzione delle norme che bandiscono le citazioni acustiche, la sovraimpressione di nomi, marchi e simboli di società di scommesse durante gli eventi sportivi.

Il World Football Report

Secondo il World Football Report realizzato da Nielsen Sport, dal 2008 al 2017 le aziende operanti nel settore del betting e delle lotterie hanno investito 633 milioni di dollari per sponsorizzare le divise dei club delle sei principali Leghe europee.

Il Report Calcio 2019, sviluppato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Arel e PwC, dice che  al 31 dicembre 2018 ci sono stati 15 accordi commerciali siglati tra i club di Serie A e le società di scommesse.

L’anno scorso, su 756 contratti di sponsorizzazione, gli sponsor appartenenti al comparto del betting incidevano del 2 per cento. Stessa percentuale anche al 31 dicembre 2017, con 13 sponsorizzazioni sulle 681 totali.

In particolare la Roma, che in allenamento utilizzava divise marchiate Betway, ha dovuto rinunciare a 4,5 milioni nella stagione 2019/2020 e complessivamente a 15,5 milioni.

La scorsa stagione il logo di Marathonbet è comparso sulle maglie della Lazio, con la società di scommesse che per il 2019/20 ha spostato un budget da 4,5 milioni dall’Italia all’estero. Tanto è vero che nel giugno 2019 Marathonbet ha annunciato di essere il nuovo Official Betting Partner del Siviglia.

La Liga spagnola

Nella Liga spagnola sono 19 i club che hanno legato il proprio nome a marchi presenti nel settore delle scommesse. Ma in Spagna alcuni media regionali hanno tutelato i più vulnerabili dai problemi di dipendenza.

A maggio l’emittente pubblica basca Euskal Irrati Telebista (EiTB) ha deciso di non trasmettere più diverse pubblicità inerenti al gioco d’azzardo. TeleMadrid, invece, da aprile ha ritirato tutti i contenuti relativi ai giochi a pagamento.

L’Inghilterra

In Inghilterra, nelle casse del West Ham entrano più di 10 milioni di sterline da Betway.

In Premier League 10 squadre su 20 vestono divise sponsorizzate da società di scommesse.

Dal settore del betting i club del massimo campionato inglese ricevono 69 milioni di sterline a stagione.

Nella Sky Bet Championship, la seconda divisione inglese, ben 17 club su 24 hanno firmato accordi di sponsorizzazione con società di scommesse.

La ludopatia preoccupa anche gli inglesi. La Gambling Commission dichiara che nel Regno Unito ci sono 430mila giocatori problematici, mentre altri 2 milioni di britannici sono a rischio.

Dai dati pubblicati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si evince che il volume di denaro giocato dagli italiani nel 2017 è di 101,8 miliardi di euro. Il Report FIGC evidenzia che nel 2018 la raccolta di scommesse sul calcio ha toccato quota 9,1 miliardi di euro, con un gettito erariale di 211 milioni.

 

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