Chapeau a Fabio Paratici che proponiamo per lo Sviluppo economico al posto di Di Maio. Piazzerebbero il colpo del mercato, si libererebbero del Messi de noantri, realizzerebbero una maxiplusvalenza e si farebbero pagare.

Come Totòtruffa62
Siamo alla riedizione di Totòtruffa62. Siamo alla vigilia di una delle operazioni di mercato più incredibili della storia del calcio, una sorta di rapina al treno Glasgow-Londra in versione calcistica. Ma stavolta c’è solo da togliersi il cappello e inchinarsi davanti al genio di Fabio Paratici e della Juventus.
Leggiamo e ascoltiamo della trattativa tra Juventus e Manchester United per uno scambio Lukaku Dybala. E ovviamente avevamo sempre pensato che tra i due ci fossero almeno – ALMENO – quaranta milioni di differenza da versare da parte della Juventus ai Red Devils. Con buona pace delle valutazioni di Transfermarkt.
E invece strabuzziamo gli occhi. Scrive Repubblica:
Se l’argentino accetterà il trasferimento dallo scambio la Juventus potrebbe uscire addirittura più ricca. Sarebbe il capolavoro di Paratici: il belga è valutato in casa 75 milioni di sterline, i bianconeri per Dybala ne chiedono una decina in più, quindi gli inglesi – pressati dall’inizio della Premier League il 9 agosto – potrebbero versare un conguaglio. Soldi che si aggiungono ai 40 milioni, bonus compresi, pagati dall’Everton per Moise Kean. Previsti altri soldi anche dalla cessione di Higuain che, con l’arrivo in bianconero di Lukaku, potrebbe accettare le avances della Roma.
Così il Corriere della Sera
Le società ragionano sulla valutazione dei giocatori: Lukaku costa 83 milioni, quota irraggiungibile per l’Inter; la Juve mira ad incassare 100 milioni da Dybala e quindi vorrebbe aggiungere un conguaglio in proprio favore. In ogni caso, considerato che la Joya «pesa» per circa 20 milioni sul bilancio, la plusvalenza sarebbe decisamente significativa.
C’è poco da aggiungere. Piazzerebbero il colpo del mercato, si libererebbero del Messi de noantri, realizzerebbero una maxiplusvalenza e si farebbero pagare. Considerando che il ministro dello Sviluppo economico è Di Maio, se fossimo in Conte (Giuseppe) un pensierino a Fabio Paratici lo faremmo. Per un rimpasto tanto rapido quanto necessario.